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wild monkey.
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L'idea è venuta ad un macellaio dello stato di Washington (dove lo scorso autunno, la droga leggera è stata legalizzata). Secondo l'uomo, le piante aggiungono fibre alla dieta dei maiali, rendendo la carne deliziosa.
Chissà se anche le costolette e la pancetta avranno il sapore della marijuana? Quel che certo, comunque, è che il metodo con cui William von Schneidau, macellaio di Seattle (Washington) alimenta le sue bestie è assolutamente privo di effetti collaterali.
L'uomo ha voluto fare un esperimento nutrendo i suoi maiali con l’intera pianta di marijuana, compresa di gambi e semi. I risultati l'avrebbero portato ad affermare che le piante aggiungono fibre alla dieta dei suini, rendendo la carne anche più deliziosa. Von Schneidau ha colto la palla al balzo dopo che nello stato di Washington, lo scorso autunno, è stata approvata la legge che legalizza l’uso della droga leggera. Mangiare la carne dei maiali di von Schneidau non avrà alcun effetto su chi la consuma, a differenza però delle stesse bestie che, come noi esseri umani, assorbono ilThc, ovvero il principio attivo della cannabis.
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Se mi garantisci che non creerà dipendenza un pensierino ce lo potrei pure dedicare . -
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CITAZIONEMangiare la carne dei maiali di von Schneidau non avrà alcun effetto su chi la consuma,
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.CITAZIONEMangiare la carne dei maiali di von Schneidau non avrà alcun effetto su chi la consuma,
Uhmmm...devo fidarmi?. -
wild monkey.
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Beh.. al limite ti rizza il pisello.. -
wild monkey.
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Pensa che Don Mazzi consigliava di mettere la marijuana nel pesto alla Genovese.
ARTICOLO:
Se vi siete sempre chiesti qual è il segreto per ottenere un pesto alla genovese da leccarsi i baffi, il segreto è presto svelato. Nel mortaio oltre a basilico, pinoli e olio deve andarci anche un pizzico di marijuana. Ebbene sì, parola di Don Andrea Gallo. L’uomo ha stupito tutti i partecipanti al 5° campionato del mondo di pesto al mortaio che si è svolto in Via del Campo (resa celebre dall’omonima canzone di Fabrizio De André), nei vicoli di Genova (città per eccellenza del pesto), rivelando quello che è il suo leccornioso segreto.
Il Don, microfono alla mano, ha lanciato un appello alle persone presenti ad aggiungere un pizzico della famosa “erba” per rendere più succulento il pesto. D’altro canto l’invito proviene da un Don che gestisce insieme ai suoi ragazzi un ristorante, “La Lanterna”, di fronte al Terminal Traghetti a Di Negro, dove sembra che si mangi anche bene e il pesto figura nel menù. Pertanto il suo consiglio potrebbe essere presto seguito dagli amanti della buona cucina.
A partecipare al campionato mondiale di pesto al mortaio c’erano parecchi volti noti dell’hinterland ligure, tra cui il vincitore. Parliamo di Vittorio Scalzi, ex componente dei New Trolls, che però non ha annoverato la marijuana tra gli ingredienti del suo buonissimo pesto. Che l’agognata liberalizzazione delle droghe leggere possa essere utilizzata a scopi culinari? Staremo a vedere..