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*Alice...*.
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UN PAIO DI ANNI FA, LA MIA PASSIONE PER LO SCRIVERE MI AVEVA PORTATO AD INIZIARE UN ROMANZO, CHE NN HO MAI FINITO......IO PROVO A POSTARLO QUA.......SE VI VA DI LEGGERLO SARO' BEN CONTENTA.......... LA LUNA DI MEZZANOTTE
1° CAPITOLO
Richard entrò nel suo appartamento e si richiuse la porta alle spalle, sbattendola.
Si sfilò con pazienza il giaccone sportivo, lo gettò su di una poltrona, quindi lo riprese un attimo dopo e andò nella camera da letto per appenderlo al suo posto nell'armadio.
Tornato in soggiorno, si distese sul divano per poi rialzarsi di nuovo e cominciare a misurare la spaziosa stanza a grandi passi, andando avanti e indietro senza soluzione di continuità.
"Donne" borbottò a denti stretti."Ma chi ha bisogno di loro? Sono tutte originali. Strambe. Completamente inaffidabili, imprevedibili, incomprensibili...oh, probabilmentenon esiste un termine per definirle..."
Richard si fermò di colpo, si passò entrambe le maninei capelli, quindi avanzò fino alla parete più lontana del soggiorno e ci battè contro tre sonori pugni.
"Dimmi che sei in casa" mormorò, fissando il muro."In un momento come questo, una persona ha bisogno di parlare con il suo migliore amico.E dai, forza, fammi capire che ci sei."
Attraverso le pareti risuonarono due colpetti attutiti che Richard ricambiò rapidamente con uno un pò più deciso dei suoi.
Ottimo, pensò. Messaggio inviato, ricevuto e ricambiato.
Tre colpi era il codice per determinare se c'era qualcuno in casa, due colpi per rispondere affermativamente, e infine uno per comunicare la richiesta di farsi cortesemente vivi. un pò primitivo, d'accordo, ma indubbiamente efficace.
E inoltre, era divertente questo codice segreto noto solo a lui e alla sua vicina di casa.
Un colpetto bussato alla porta dell'appartamento suonò come musica alle orecchie di Richard, il quale si affrettò ad andare ad aprire la porta.
"Ah, sono davvero contento di vederti.Sono così depresso e...Oh,oh. Questo non è buon segno. Indossi la vestaglia color pistacchio, il che significa che significa che devi essere di pessimo umore per andar a tirar fuori questo capo impossibile dal fondo dell'armadio. Cosa c'è che non va Debby?"
Richard socchiuse gli occhie scrutò la donna che se ne stava in piedi di fronte a lui.
"Sei uno spettacolo!!" disse ironicamente e sorrise.
Deborah non era affatto su di giri come al solito, la sua figura slanciata era coperta dal collo fino alle caviglie da quella inguardabile vestaglia di sciniglia che gli ricordava il minestrone, segnale inconfondibile che era giù di corda.
Quella vestaglia era un pò la sua coperta di Linus, che usava solo quando era fisicamente malata oppure emotivamente a terra.
Dal rotolo di carta di cucina che teneva infilato sotto il braccio e dal modo
in cui si asciugava il naso, lui presumeva che Debby fosse ammalata fisicamente.
"Posso entrare, Richard?" chiese Deborah, prima di sospirare e di soffiarsi nuovamente il naso.
"Come? Oh, ma certo. Scusa" rispose lui, spostandosi da un lato per permetterle di fare il suo ingresso nella stanza. "Stavo solo dandoti un'occhiata......sei un disastro, Debby".
Deborah lo guardò di traverso mentre gli passava davanti,, con i piedi infilati in un paio di scarpe da ginnastica troppo grandi per il semplice fatto che appartenevano a Richard.
"Grazie" replicò lei, lasciandosi cadere sul divano. "Erano proprio le parole che avevo bisogno di sentirmi dire. Sei fantastico per il morale di una donna."
TO BE CONTINUED
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Complimenti, Alice 
scrivi benissimo!!
per averlo postato
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*Alice...*.
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Richard si appollaiò sul tavolino da caffè davanti a Deborah, mentre leigli faceva scivolare addosso lo sguardo, proprio come era accaduto un attimo prim a parti invertite, storcendo il naso nel corso dell'operazione in questione.
“Neanche tu sei da premio Oscar in quanto ad aspetto” commentò lei. “Hai i capelli in disordine, non è da te, credo che ci hai passato in mezzo le dita ripetutamente per il nervoso.
Hai le borse sotto gli occhi…..non ha dormito causa fuso orario. E inoltre la tua abbronzatura è decisamente sbiadita visto il luogo da dove vieni….”
“Già”
“Tutto sommato non sei proprio da buttare” borbotto Deborah “Ti serve solo una spuntatina di capelli, anche se, le tue donne ti preferiscono così” poi continuò” al momento sembra che tu abbia infilato le dita in una presa della corrente. Su una scala da uno a dieci, non meriti cinque”.
Richard si lisciò i capelli con entrambe le mani, quindi si sporse verso Deborah.
“C’è qualcosa che non va?” domandò Richard corrugando la fronte e mettendosi sulla difensiva
“che tu abbia la luna storta è evidente, cosa è successo durante la mia assenza?”
“Già, fisicamente sto malissimo, una sinusite galoppante….” disse sconfortata “ ieri sono andata dal medico e mi ha prescritto degli antibiotici….stavo così male…..volevo rimettermi in fretta…..ieri sera sono uscita per recarmi al mio appuntamento al buio”.
Richard corrugò la fronte e poi sbottò” Pensavo che avessi giurato che non saresti mai più andata a un appuntamento al buio”.
“Ero disperata” ammise lei, sospirando di nuovo.” Mi sentivo sola, e poi questo tizio era amico di mio cugino, un cliente della sua agenzia di viaggi. Un dentista. Ebbene, ha passato tutta la sera a fissarmi i denti.”
Richard fece una risatina per tornare perfettamente serio non appena Deborah lo fulminò con un’occhiataccia.
“Non sto scherzando” ribadì lei.”Ogni volta che sorridevo, lui mi faceva la radiografia degli incisivi. Praticamente, parlava rivolgendosi ai miei denti, non so se afferri? Volevo che chiedesse mi parlare di me, dei miei interessi, del mio lavoro…..niente….Quando mi ha riportata a casa, mi ha passato un braccio attorno alle spalle, mi ha detto che avevo i denti più belli che avesse mai visto e poi mi ha baciata sulla fronte…e se ne andato.”
Richard sorrise:”beh, non voleva che gli attaccassi il raffreddore, sai come sono igienisti i dottori”
Deborah allargò le braccia, sconsolata. “E’ meglio che sia andata così, credimi piccola”
“ E pensare che mi sono trascinata a forza giù dal letto per uscire con quel buono a nulla. Mai più.
Mai più appuntamenti al buio per me. Anzi, potrei essere anche più radicale, potrei rinunciare per sempre agli uomini”.
“Allora unisciti pure al club” disse Richard, annuendo.
“Oh? Anche tu intendi rinunciare agli uomini?” lo prese in giro lei, scoppiando in una sonora risata.
“Certo che no, visto che ho ben altri gusti…….mi riferivo alle donne…..chi le capisce ….”
“Ti ricordo che anche io sono una donna”
“No, tu sei diversa….no penso a te come una donna…..penso a te come il mio migliore amico”
“Grazie, adesso mi sento ancora meglio”
“Non fraintendere, no che io non ti trovi attraente come donna, ma quando c’è un’amicizia sincera come è la nostra le due cose vanno ben distinte…….tutto qua”, fece una pausa “ Si può sapere perché usi la carta da cucina sul tuo povero naso arrossato?”
“Perché ho finito i fazzolettini” spiegò Deborah” Li ho inseriti nella lista della spesa, però”
“Sì, lo so, hai perso la lista della spesa. Che ne è stato del pinguino con tanto di magnete che ti ho portato dall’Alaska? Quello che dovevi tenere saldamente attaccata la tua lista dalla spesa al frigorifero?”.
“non riesco più a trovarlo” disse Debby.”il magnete intendo. Non so proprio dove sia finito. Il frigorifero, invece, è ancora al suo posto”.
TO BE CONTINUED. -
vernon.
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penso di immaginare come potrà continuare... mi sta intrigando molto alice... dai voglio leggere il seguito, si respira una bella atmosfera erotica, complimenti!! . -
*Alice...*.
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CONTINUO.........
"oh, smettila di sottoporre a quella specie di tortura il tuo povero naso" le intimò Richard, allontanandosi da lei.
Tornò nel giro di qualche istante con un fazzoletto di cotone fresco di bucato e perfettamente stirato. Sfilò il rotolo di carta da cucina sotto il braccio di Deborah, quindi le piazzò il fazzoletto in mano.
"Ecco qui, usa questo" le disse, poi si piazzò sul divano accanto a lei.
"Grazie". Deborah tamponò la perdita costante al naso con il fazzoletto. "Oh, questo sì che è mobido. E profuma anche di lavanda. Lo laverò e te lo rstituirò più avanti.....insieme a tutte le altre cose che mi ai prestato".
"No, non farai niente del genere" replicò Richard, appoggiando il capo contro lo schienale del divano per fissare il soffitto." perderai anche questo, da qualche parte tra la lavatrice e lo stenditoio, come al solito".
"perchè non mi credi?le lavatrici di questo edificio si mangiano i mie indumenti....naturalmente a t non è mai capitato visto che mandi tutto quanto fuori per assicurarti un servizio di lavaggio e stiratura assolutamente professionale.Eh, c'è chi può..."
"Va bene, va bene" tagliò corto lui" ho caòpito, ci credo, le lavatrici si inghiottono le tue cose".
Deborah si scostò per guardarlo bene in viso" ti arrndi così? senza sollevare obiezioni? devi essere proprio con il morale sotto terra......allora che ti è capitato?"
"Beverlymi ha dato il benservito......si è trovato un altro mentre ero via......il tizio è uno che lavora in borsa.....Beverly mi ha detto che stare con un uomo che si occupa di localizzare guasti nel settore informatico era un pò come sentirsi suora in un convento, perchè nn faceva che starsene nel suo appartamento mentre io ero sempre fuori città".
"su questo ha ragione...."
"tante grazie per il support morale" ribatté lui" si può sapere da che parte stai? sono stato appena scaricato...."
"beh, dalla parte delle donne.....scusa ma ti rendi conto hai conosciuto Beverly e l'hai frequentata solo due settimane....."
"due settimane assolutamente pirotecniche" commentò con sarcasmo lui.
Deborah continuò fingendo di non aver capito la battuta " sei partito per l'Alaska subito dopo,
sei stato a Kansas City e poi Ventura......e sei ritornato dopo due mesi e mezzo......che ti aspettavi che facesse Beverly? Quando sei fuori non telefoni mai, qualche messaggio o qualche e-mail......."
" ma io lavoro, non ho il tempo per stare ore a telefono.....e poi a me non piace scrivere lettere.....lo sai. Oltretutto una volta partito non mai quanto tempo starò fuori, dipende da ciò che scopro quando raggiungo il posto e faccio il sopralluogo...."
" Mi rendo conto.......voi uomini pensate in modo diverso, tu sei in giro e non ti rendi conto del tempo che passa....per una donna è diverso......vorrebbe sentir squillare il cellulare e sentire sei stai bene, se sei arrivato a destinazione, se alloggi un un posto accogliente, ecc..."
Deborah fece una pausa "Richard, manchi anche a me quando sei via, immagina quello che può provare chi nutre dei sentimenti più forti nei tuoi confronti. Forse lei ti voleva bene, ma non tutti riescono a sopportare la lontananza della persona amata...mi spiace amico mio, ma capisco perfettamente quello che ha provato anche lei.....ne è uscita prima di rimanerne troppo ferita.....magari ha incontrato quel tizio che gli dimostrava più affidabilità....."
Richard la guardò di traverso"Non mi stai assolutamente aiutando per sollevarmi dallo stato di depressione"
"scusa, ma amo dire come la penso, lei non ha tutti i torti"
"Oh, bene......basta così, non parliamone più".
TO BE CONTINUED. -
big pocket.
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brava alice è molto bello... ben scritto... linguaggio scorrevole e trama che si fa seguire.. hai talento... continua a scrivere che ti seguiro'.... . -
Kasumi90.
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ehm.. lo so che ora sollevo un polverone.. però.. o-o che fine ha fatto la scrittrice? o-o' . -
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Alice? bah e chi lo sa 
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ROMANZO |
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