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eros35.
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C'era una volta
un povero Zero
tondo come un O,
tanto buono però
contava proprio zero e nessuno
lo voleva in compagnia.
Una volta per caso
trovò il numero Uno
di cattivo umore perché
non riusciva a contare
fino a tre.
Vedendolo così nero
il piccolo Zero,
si fece coraggio,
sulla sua macchina
gli offrì un passaggio;
schiacciò l'acceleratore,
fiero assai dell'onore
di avere a bordo
un simile personaggio.
D'un tratto chi si vede
fermo sul marciapiede?
Il signor Tre
che si leva il cappello
e fa un inchino
fino al tombino...
e poi, per Giove
il Sette, l'Otto, il Nove
che fanno lo stesso.
Ma cosa era successo?
Che l'Uno e lo Zero
seduti vicini,
uno qua l'altro là
formavano un gran Dieci:
nientemeno, un'autorità!
Da quel giorno lo Zero
fu molto rispettato,
anzi da tutti i numeri
ricercato e corteggiato:
gli cedevano la destra
con zelo e premura
(di tenerlo a sinistra
avevano paura),
gli pagavano il cinema,
per il piccolo Zero
fu la felicità.
G. Rodari da:
Il libro delle filastrocche.. -
sognolucirosse.
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a volte mi sento Zero a volte invece mi sento un miliardo ..... fa parte del mio carattere lunatico .....
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bella la filastrocca dello Zero,
Lo zero conta molto,
se ci sentiamo uno zero, non è perchè lo siamo, è perchè qualcun altro ti fa sentire uno 0
è proprio il monento che contiamo di più per chi ci sa apprezzare...
e la conclusione rispecchia il mio pensiero
Da quel giorno lo Zero
fu molto rispettato,
anzi da tutti i numeri
ricercato e corteggiato:
gli cedevano la destra
con zelo e premura
(di tenerlo a sinistra
avevano paura),
gli pagavano il cinema,
per il piccolo Zero
fu la felicità..