L'isola dei favolosi

Posts written by *farfallina*

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    fragole-tossihce
    Générations futures, organizzazione francese, ha pubblicato un dossier sulla presenza di agenti nocivi alla salute nei nostri piatti: lo studio, condotto da febbraio ad aprile, ha preso in esame in particolare le fragole coltivate con agricoltura convenzionale (cioè, non "biologica") provenienti da Francia e Spagna, rispettivamente quinto e primo produttore europeo del frutto.

    I risultati dello studio dimostra che di media nel 92% dei casi le fragole contenevano residui chimici (85% per le francesi, 100% per le spagnole). Ma a peggiorare la situazione è la scoperta che in 7 casi su 10 è stata riscontrata la presenza di pesticidi dannosi per la salute, che potenzialmente possono causare "cancro, disturbi nel metabolismo e nell'apparato riproduttore". I rischi sono assai più elevati se a mangiare le fragole sono bambini o donne in gravidanza.

    Lo studio di Générations futures ha rivelato inoltre che il 18% de campioni analizzati conteneva pesticidi vietati ormai da diversi anni sul suolo francese e spagnolo come endosulfan o carbosulfan, entrambi considerati gravi inquinanti ambientali e nocivi per la salute.

    Ma la "furbizia" delle società produttrici non ha limiti: alcune, infatti, hanno "giocato" con il limite massimo di pesticidi consentiti, alternandone diverse tipologie in modo da non superare - in linea teorica - i valori massimi ammessi dalla legge. Insomma, se vi capita di vedere nei supermercati vassoi di fragole provenienti da Francia o Spagna accertatevi che provengano da agricoltura biologica. In caso contrario potrebbero contenere dosi elevate di pesticidi.

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    E' stato salvato grazie al sistema del kit di raffreddamento a placche. E' il primo caso in Italia

    Un arresto cardiaco improvviso, ma senza alcun danno, grazie al pronto intervento del 118 Bologna Soccorso e la tecnica innovativa con cui i medici hanno letteralmente "congelato" il paziente. Il metodo impiegato, scrive il Resto del Carlino, è un kit di raffreddamento a placche, di produzione austriaca, utilizzato in Italia solo dall'ospedale Maggiore di Bologna. L'ipotermia fa affluire meno sangue al cervello del paziente, rallentando così l'attività e, in sostanza, facendolo consumare di meno, evitando quindi danni cerebrali. E' il primo caso di questo tipo in Italia. L'episodio è avvenuto la settimana scorsa a Bologna. Uno studente 27 enne ha accusato un malore mentre sosteneva un esame. Fortunatamente gli è stato subito praticato un massaggio cardiaco da parte di una persona che si trovava sul posto e che gli ha salvato (la prima volta) la vita. Arrivano i soccorsi e, dopo aver trattato il ragazzo con un defibrillatore, i medici hanno utilizzato, appunto, la nuova tecnica citata, quindi il trasporto in ospedale:

    Hanno applicato al paziente 7-8 placche adesive rettangolari, contenenti un gel speciale in grado di ridurre velocemente la temperatura corporea - racconta il Resto del Carlino -. E in un'ora soltanto la sua temperatura era scesa a 33 gradi. In questi casi, le linee guida mondiali fissano fra i 32 e i 34 gradi il livello da raggiungere. Prima servivano spesso oltre quattro ore con i metodi tradizionali, come spugnature di ghiaccio e alcol. Invece, grazie all'innovativo kit di produzione austriaca, i medici hanno ottenuto l'obiettivo in tempi rapidissimi, facendo nel frattempo tutto il resto: manovre rianimatorie, trasporto in ambulanza e ricovero in ospedale.

    In seguito è stato trasferito in Cardiologia, dove sono stati disposti esami per approfondire la natura dell'arresto cardiaco e predisporre le azioni utili a prevenire futuri episodi. "Ricordo che stavo sostenendo l'esame, poi più nulla", ha detto il ragazzo quando si è svegliato. "C'è grande soddisfazione -- dice Giuseppe Di Pasquale, direttore della Cardiologia, al Resto del Carlino-- grazie alla sinergia fra i reparti e ai nostri protocolli abbiamo salvato il paziente evitando danni neurologici. Ora, dopo gli esami, dovremo decidere se impiantargli un defibrillatore sottocutaneo".

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    Coldiretti: costa di più riempire il serbatoio dell'auto che acquistare frutta e verdura.




    ll costo del pieno nell’automobile nel 2012 ha sorpassato la spesa delle famiglie per acquistare ogni mese frutta e verdura a causa dell’effetto congiunto dell’aumento record del prezzo della benzina e della riduzione dei consumi alimentari. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dai dati diffusi dall'Up dai quali risulta che il prezzo medio annuo della benzina nel 2012 è stato di 1,787 euro, il più alto di sempre in valori correnti


    Secondo le elaborazioni della Coldiretti lo storico sorpasso è avvenuto perché fare il pieno in una automobile con un serbatoio di 50 litri è costato in media 89 euro un importo superiore agli 85 euro che mediamente le famiglie italiane hanno speso ogni mese per acquistare frutta e verdura nel 2012 secondo l’Istat. D’altra parte il prezzo della benzina nel 2012 – sottolinea la Coldiretti – è stato in media superiore del 55 per cento a quello di un litro di birra, del 40 per cento di quello di un litro di latte fresco e del 30 per cento a quello di un litro di vino in brik. Un rapporto di cambio che – conclude la Coldiretti – non è eticamente ed economicamente sostenibile e che mette a rischio la ripresa del Paese

    continua su: http://www.fanpage.it/benzina-il-costo-del.../#ixzz2YTFzy2tk
    www.fanpage.it
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    CITAZIONE (**Maria De Ritis-Bersaglièr** @ 6/7/2013, 18:49) 
    Vi presento NERINA la mia nuova gattina

    (IMG:http://i42.tinypic.com/2ytyx06.jpg)

    (IMG:http://i43.tinypic.com/npo2f5.jpg)

    l'ho ufficialmente adottata il 4 luglio 2013...

    :clap: carina

    CITAZIONE (BeatOFPleasure @ 2/7/2013, 15:54) 
    Peccato solo che gli manchi la parola... ma forse poi non sarebbero più così intelligenti!

    esatto :si: dovrebbero civilizzarsi, non avrebbero più la cosa più giusta in natura!!! L'istinto!!! :B):
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    Osservando le mani ed in particolare la lunghezza delle dita, è possibile scoprire inclinazioni, aspetti caratteriali e la predisposizione ad eventuali malattie.

    anulare



    Le caratteristiche delle dita della mano vengono determinate secondo la quantità di ormoni, femminili o maschili, che il feto assorbe durante i nove mesi di gestazione.

    Questo argomento è stato affrontato da numerose ricerche scientifiche che hanno dimostrato che, è realmente possibile, osservando la lunghezza dell’anulare rispetto all’indice si possono capire molte cose sia del carattere, sia delle materie di studio preferite e sia di alcune inclinazioni personali. Recentemente, l’Università della Florida ha approfondito l’argomento, arrivando a delle conclusioni molto interessanti. Naturalmente, la lunghezza delle dita non è del tutto determinante perchè, ognuno di noi diventa la persona che è in base alle esperienze vissute.

    I ricercatori hanno evidenziato che, in linea di massima, l’anulare tende ad avere una lunghezza maggiore rispetto all’indice nelle persone di sesso maschile. Se un uomo ha l’anulare più corto, con buona probabilità, ha un carattere poco aggressivo e più dolce. Al contrario chi lo ha più lungo possiede una personalità più incisiva, è più rude e, probabilmente, anche maggiormente incline al bere.

    Gli uomini con l‘anulare più lungo sono visti come particolarmente attraenti, sono dei latin lover e vengonopreferiti dalle donne; inoltre, chi possiede l’anulare più sviluppato riesce maggiormente ad emergere nel settore sportivo e nel campo lavorativo. Secondo un’indagine svolta in Gran Bretagna, i maschi che riescono a sfondare nel mondo della finanza, possiedono, quasi tutti, l’anulare più lungo.

    Chi ha l’anulare più corto è possibile che sia una persona sensibile, un buon oratore e che possieda una forte predisposizione per le materie dell’area umanistica.

    Le dita potrebbero svelare informazioni anche per quanto riguarda le malattie infatti, i maschi con l’anulare più lungo avrebbero maggiori probabilità di ammalarsi di tumori alla prostata mentre per le donne aumenterebbero le possibilità di sviluppare un carcinoma al seno. Le donne sono più a rischio di soffrire di disordini dell’alimentazione come la bulimia.

    C’è poi un doppio rischio di sviluppare l’artrosi del ginocchio, dell’anca e della mano se l’anulare è più lungo dell’indice, e ancora più probabilità di avere raffreddori ed essere esposti a malanni varie.


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    Se si ama l’uncinetto, prima o poi si è tentati dal provare la lavorazione con la forcella e sarà amore o odio a prima vista: o piace o non piace. Non ci sono vie di mezzo.

    E' una lavorazione semplice, e il risultato è strabiliante, la lavorazione a forcella è sempre uguale, quello che cambia sono i punti di unione degli anelli .. da lavorare a catenelle e punti bassi/alti.. il tutto molto semplice

    A me piace tantissimo, soprattutto perchè ne vengono fuori bellissimi pizzi, che escono un po’ fuori da canoni dei soliti lavori ad uncinetto e sicuramente vale la pena conoscerla meglio.

    uncinetto-a-forcella

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    sciarpa-a-forcella

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    passiamo ai primi passi la lavorazione a uncinetto e forcella

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    Captati dai telescopi, sono partiti otto miliardi di anni fa.
    Si riaccende il sogno del «contatto»










    Segnali radio provenienti da misteriose sorgenti nelle profondità del cosmo accendono in questi giorni la fantasia del grande pubblico, se non degli scienziati.
    I segnali, potenti e rapidissimi, della durata di pochi millisecondi, sono stati intercettati dai telescopi di un gruppo di ricerca internazionale di cui fa parte anche l'Italia. Sono fenomeni tutt'altro che rari, spiega Nicolò D'Amico, responsabile del Sardinia Radio Telescope che partecipa al gruppo di ricerca. La caratteristica straordinaria dei segnali appena intercettati è però la distanza da cui provengono: otto miliardi di anni luce. Il loro viaggio nello spazio è iniziato quando l'universo aveva poco più della metà dell'età attuale e il Sistema Solare non esisteva ancora.


    I ricercatori non sono in grado di determinare le cause esatte di queste emissioni radio. Secondo le prime ipotesi, osserva D'Amico, le possibili sorgenti «potrebbero essere stelle di neutroni o anche buchi neri, oggetti in cui la materia si trova in condizioni estreme. C'è ancora molto lavoro da fare, però, prima di capire esattamente come si generano».
    Non si tratterebbe quindi di segnali inviati da una civiltà extraterrestre come quelli che il Progetto Seti (Search for Extra-Terrestrial Intelligence: Ricerca di Intelligenza Extraterrestre) insegue dal 1974. Non è un'impresa facile: la nostra sola galassia, quella che chiamiamo Via Lattea, misura 100.000 anni luce, e contiene trecento miliardi di stelle. Scandagliare con successo uno spazio simile alla ricerca di un segnale radio presumibilmente distante e debole è praticamente impossibile. I ricercatori hanno dovuto elaborare tutta una serie di strategie per ridurre il campo di ricerca alle stelle che per svariati fattori hanno più probabilità di ospitare in orbita attorno a sé un pianeta abitabile.


    Una volta ristretto il campo delle stelle da tenere sotto controllo, si presentano altri problemi, come quello del rumore di fondo del cosmo, del tipo di segnale da cercare (non abbiamo idea di come possa essere modulato un segnale extraterrestre) e infine della frequenza su cui sintonizzare il ricevitore. Per quest'ultimo aspetto cruciale il progetto Seti si è basato su un articolo scritto nel 1959 dai fisici Giuseppe Cocconi e Philip Morrison, che ipotizzarono quali fossero le frequenze di trasmissione più adatte alle comunicazioni interstellari. I due scienziati ritenevano particolarmente promettente la frequenza di 1,420 gigahertz: quella emessa dall'idrogeno neutro. È lì che un segnale extraterrestre avrebbe avuto, secondo loro, le maggiori probabilità di trovarsi. I fan del progetto Seti chiamano questa frequenza watering hole : il posto dell'abbeverata, quello dove gli animali si radunano per bere.


    Seti è stato, e per molti è ancora, uno dei grandi sogni dell'umanità. Notevole fu l'emozione quando nel 1974 un messaggio in codice di 1.679 bit venne trasmesso verso l'ammasso globulare M13, distante da noi 25.000 anni luce. Il messaggio, che visto oggi sembra una schermata di un vecchio giochino elettronico come Space Invaders, conteneva le informazioni di base sulla Terra e sulla razza umana, tanto che alcuni parlarono di una pericolosa divulgazione di dati a un potenziale nemico.


    La fantasia degli scrittori di fantascienza si è scatenata su questo argomento. L'esito più popolare, sinora, è «Contact» di Carl Sagan, che fu uno dei padri fondatori del progetto Seti. Il momento clou del libro, da cui fu tratto un film con Jodie Foster, è quello in cui il segnale alieno intercettato dai radiotelescopi viene decifrato e si rivela essere un filmato di Hitler che inaugura i giochi olimpici di Berlino, nel 1936: una delle prime trasmissioni televisive, che gli extraterrestri di Sagan hanno captato e ritrasmesso sulla Terra...
    L'intuizione più visionaria l'ha avuta Frank Herbert, il padre del ciclo di Dune, che in due romanzi minori descrisse i «Calebani», intelligenze aliene che vivono in un'altra dimensione e che nel nostro universo vengono percepiti come stelle.


    Il fatto è che, malgrado le delusioni, continuiamo a nutrire la speranza di non essere soli nell'universo. In queste sere d'estate capita a tutti, prima o poi, di alzare gli occhi al cielo e di dirsi che una simile meraviglia non può essere lì per così pochi spettatori; che da qualche parte nello spazio qualche altra creatura volge lo sguardo in alto con le stesse domande, la stessa voglia di un contatto. E poco importa se, come nel caso dei segnali appena intercettati, sono stati prodotti da una stella, e non da un alieno. È bello chiedersi se Herbert non avesse ragione, e se quei lampi di energia stellare non possano essere la voce di un Calebano che giunge a noi dagli abissi del passato.


    Tullio Avoledo
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    Arrestato un 44enne della provincia di Catania

    Si era ritrovato con i finanzieri nel negozio che gli contestavano la mancata emissione di uno scontrino fiscale così preso dalla rabbia ha scagliato contro i militari il suo registratore di cassa. E' accaduto a San Gregorio di Catania giovedì pomeriggio quando due agenti della Guardia di Finanza durante dei normali controlli di routine in contrasto all'evasione fiscale hanno fermato un cliente appena uscito da una macelleria accertando che questi non aveva lo scontrino fiscale. I due finanzieri entrati nell'esercizio commerciale per contestare il verbale al proprietario però si sono trovati di fronte il macellaio imbufalito che prima li ha insultati e poi ha scaraventato addosso ai militari il registratore di cassa colpendo uno dei due alla testa.

    Immediatamente bloccato dall'altro agente e anche grazie all'intervento immediato della pattuglia di servizio di pubblica utilità, il macellaio è stato arrestato con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio e lesioni personali. L'uomo , un incesurato di 44 anni, è stato accompagnato immediatamente presso la Caserma di Catania per le formalità di rito e per lui oggi è arrivata la convalida dell'arresto e la prosecuzione del processo per direttissima. Il finanziare colpito dal registratore di cassa ha avuto una forte contusione alla testa ed ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dove è stato medicato.

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    :clap:

    :incazz:

    Questa guerra mirata contro commercianti ed esercizi italiani, è una guerra fratricida per impoverire sempre di più gli italiani
    Ma lasciateli in pace, anche se evadono 2 euro, i cinesi ne evadono milioni di volte in più, altrimenti non si spiegherebbe che sono gli unici in Italia a comprare appartamenti ed esercizi coi soldi in contanti.. vuol dire che evadono a tutto spiano!!!
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    L'arciprete: "Decisione obbligata contro le continue vessazioni che siamo costretti a subire". I parrocchiani approvano. I 'Barbanera' accusati di un'insistenza eccessiva che in presenza di rifiuto dell'obolo sfocia spesso in atti ostili e minacce. L'assessore: iniziativa non è contro chi ha bisogno, ma contro gesti da associazione a delinquere
    VENEZIA - Nei giorni della nuova Chiesa povera di Francesco, a Mestre è partita oggi un'iniziativa che all'apparenza stride con lo spirito auspicato dal pontefice. Due 'buttafuori', reclutati tra fedeli volontari, si sono alternati davanti al Duomo di San Lorenzo per evitare che mendicanti si aggirassero tra i banchi a chiedere l'elemosina durante la messa.

    Sin dal primo mattino, a fare da 'guardia' è stato uno dei parrocchiani di lingua romena, proprio per cercare di instaurare un dialogo con i mendicanti più aggressivi, quasi tutti rom prevenienti dalla Romania, e invitarli, nella loro lingua, ad allontanarsi. Il debutto era annunciato e alla vista dei giornalisti il 'buttafuori' è sparito lasciando spazio al giovane sacrestano, Michael Sabba, occhio azzurro e fisico atletico.

    Nonostante la 'sorveglianza', una mendicante del gruppo dei 'barbanera', i rom che girano in città e ritenuti responsabili di minacce e atti di vandalismo, si è avvicinata allo stesso arciprete, monsignor Fausto Bonini, per chiedere insistentemente l'elemosina, mostrando una foto di bambini.

    L'iniziativa di filtrare l'accesso al duomo è piaciuta ai parrocchiani, molti dei quali hanno espresso a Bonini, fermo davanti al portone di ingresso, il loro appoggio. Una sola eccezione: un uomo è entrato in chiesa e durante la funzione delle 10 ha apostrofato il parroco gridando più volte "razzista", prima di essere allontanato.

    La scelta è stata a lungo ponderata ed è arrivata dopo le numerose segnalazioni dell'ultimo periodo circa l'invadenza dei mendicanti, a volte sfociata apertamente in atteggiamenti di ostilità e minaccia. "Il fai da te non lo condivido, ma è stata una scelta obbligata - ha spiegato ieri monsignor Bonini - . Il motivo - aggiunge mons. Bonini - sono le continue vessazioni che devono subire i fedeli ad opera di accattoni violenti che popolano i dintorni della città di Mestre. Ormai siamo invasi da questi 'barbanera' i quali sono diventati più violenti e ci chiedono il denaro che noi raccogliamo, minacciando ritorsioni se non glielo diamo. La situazione peggiora in continuazione, questa settimana uno di loro è entrato in chiesa e ha cominciato ad urlare interrompendo la funzione, una notte abbiamo trovato alcuni di loro ubriachi dentro la parrocchia. E il problema - sottolinea il parroco - non riguarda solo la chiesa: ora vanno anche per le case a chiedere denaro, con loro non c'è nessuna possibilità di dialogo".

    L'assessore Gianfranco Bettin si schiera dalla parte dell'arciprete, spiegando che la 'crociata' preventiva di don Fausto non è contro chi ha bisogno, ma contro chi farebbe parte di una "associazione per delinquere" che ha nella richiesta violenta di elemosine una delle sue forme. I cosiddetti 'Barbanera', mendicanti nomadi di etnia rom così chiamati per la barba lunga incolta dei maschi, negli ultimi mesi avrebbero 'colonizzato' intere aree del centro di Mestre e sono presenti in modo massiccio anche a Venezia, specie ai piedi dei ponti lungo le direttrici turistiche.

    I 'Barbanera' si dividono in 'villaggi' composti da nuclei familiari di alcune decine di persone che occupano spazi industriali abbandonati o aree sotto i cavalcavia tra Marghera e Mestre. Di prima mattina si danno appuntamento in luoghi strategici e dopo trattative, che spesso sfociano in alterchi, si spartiscono le zone dove andare a chiedere l'elemosina. Oltre ai portoni delle chiese, sono molto ambiti gli ingressi dei supermercati. La sera rientrano in ordine sparso nei 'villaggi', non prima di aver

    'saccheggiato' i cassonetti delle immondizie da quanto può essere loro utile.

    Il livello della tensione in città è salito dopo la denuncia di uomo al quale era stata 'strisciata' la carrozzeri dell'auto per ritorsione dopo il rifiuto di un obolo. Il Comune ha ordinato la rimozione di una delle tendopoli e domani il caso sarà oggetto di una riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza convocata dal prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia.

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    Vittima del raggiro un commerciante trapanese


    Ha acquistato una macchina fotografica digitale su internet. Dopo pochi giorni, puntuale, ecco arrivare il pacco a casa. Dentro, però, nessuna fotocamera bensì un chilo di pasta. Vittima della web-truffa un commerciante di Patranna (TP) che aveva acquistato su un noto sito di annunci online una macchina fotografica.

    Dopo aver effettuato il pagamento di 450 euro tramite carta di credito, il commerciante si è però visto recapitare il plico contenente un chilo di pasta, al posto dell'attesa macchina fotografica. Immediatamente è scattata la denuncia presso i militari della Stazione Carabinieri di Partanna, le cui indagini hanno consentito di individuare l'autore del raggiro: un giovane venditore di Montecatini, denunciato per truffa.
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    La colpa è dell'inarrestabile alga "Enteromorpha Prolifera"

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    La colpa è dell'inarrestabile alga "Enteromorpha Prolifera"
    Sareste abbastanza coraggiosi da farvi il bagno in un mare di alghe? I cinesi, evidentemente, lo sono. Queste immagini, scattate nella spiaggia di Tsingtao, nell'est della provincia dello Shandong, mostrano la disinvoltura con cui i bagnanti cinesi affrontano l'invasione di alghe che ha trasformato la spiaggia in un lussureggiante prato. L'invasione di alghe - in questa località costiera del Mar Giallo - è iniziata la settimana scorsa, e da allora non si è più fermata. Un fenomeno analogo era avvenuto nel 2008, ma questa volta la Enteromorpha Prolifera (questo il nome scientifico della pianta) ha conquistato uno spazio ancora maggiore: 28.900 chilometri quadrati (nel 2008, si "fermò" a 13.000).

    Le autorità locali si stanno dando da fare per ripulire la spiaggia con bulldozer e altri mezzi pesanti. Non sono chiare le cause di questa proliferazione improvvisa. Di solito il fenomeno delle alghe dipende da un'abbondanza di elementi nutritivi nell'acqua (soprattutto fosforo), ma ciò non è sufficiente a spiegare l'enorme aumento di alghe registrato nel Mar Giallo a partire dal 2007.

    Il China Daily riporta il commento del professor Bao Xianwen della Ocean University of China, secondo il quale il "mare di alghe" a Tsingtao "deve avere qualcosa a che fare con il cambiamento climatico, ma non siamo scientificamente sicuri di cosa". Le alghe non sono tossiche né dannose per la qualità dell'acqua, ma provocano forti sbilanciamenti nell'ecosistema marino consumando grandi quantità di ossigeno e creando idrogeno solforato.



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    chaiten5
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    The Aurora from TSO Photography on Vimeo.

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    :rofl: :rofl: :rofl:

    non è una barzelletta è la verità
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    Con tanto coraggio e molta esperienza si può fare. Quest'uomo ha infilato le mani in un alveare. Dicono che basta superare la paura iniziale e trattarle gentilmente per non essere punti.

    VIDEO
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