L'isola dei favolosi

Facebook,attenti alle trappole hot

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  1. wild monkey
     
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    Adescamenti tramite semplice amicizia, conversazioni bollenti e filmati hot che vengono poi rivendicati tramite richieste di denaro elevato.

    Molti gli utenti caduti nella trappola.



    Facebook, la piattaforma delle amicizie passate, attuali e future. Un mondo che ha visto in pochissimo tempo un’estensione senza pari e che viene oggi giorno utilizzata da miliardi di persone per lavoro o solamente per mantenere un contatto “digitale” con i propri amici, magari alcuni anche lontani fisicamente. Un mondo che conosce aspetti positivi ma anche aspetti negativi e che negli ultimi tempi sembra aver visto crescere maggiormente quel fenomeno dei ricatti sessuali-porno in cui molti utenti sembrano esserci caduti senza mezzi termini.

    L’adescamento sembra essere più semplice che mai. La notifica sulla richiesta di amicizia si illumina sul profilo “blu” e a bussare è una ragazza bionda, molto bella, con gli occhi azzurri e le labbra carnose. Non parla molto bene italiano ma la sua bellezza e le sue parole scontate, oltre alle sue foto sul profilo, sembrano farsi capire più di una lingua parlata bene. L’amicizia viene corrisposta e si passa subito ad una bella chiacchierata in chat dove dalle parole si passa subito ai fatti. La ragazza chiede un incontro con la webcam e una volta avuto l’accesso inizia il corteggiamento “hot” con immagini bollenti da entrambe le parti. Tutto semplice e bello se non fosse per il fatto che la stessa ragazza una volta concluse le effusioni ci propone il pagamento delle stesse. Nessun pagamento comporta la trasmissione delle immagini appena registrate al mondo intero. Questo è il nuovo racket delle chat su Facebook che negli ultimi tempi sta dilagando in quella pudica piattaforma, che forse tanto pudica non lo è più.

    Chiaramente la dolce e provocante ragazza bionda non è altro che una marionetta nelle mani di un qualche adescatore facente parte di una qualche organizzazione criminale dedita proprio allo sfruttamento del pianeta Facebook per ricattare ed estirpare soldi a malcapitati utenti ignari e forse troppo socievoli con una bella ragazza. Chiaramente l’adescatore ha in questo caso due elementi fondamentali per il ricatto digitale: da una parte il contenuto video pornografico registrato e dall’altra possiede anche l’accesso a tutti i contatti del profilo del malcapitato per qualsiasi possibile ritorsione.

    Una storia che sembra essere all’ordine del giorno ultimamente su Facebook. Addirittura dietro a tutto questo ci sono bande ben strutturate con più e più gradi che addirittura da qualsiasi parte del mondo adescano i malcapitati utenti. Ad esempio dall’Africa vengono fatti partire i ricatti che si allungano come il filo di una ragnatela su tutta l’Europa, gli Stati Uniti e anche il Giappone. Chiaramente vengono mascherati gli indirizzi delle connessioni Internet per depistare, un vero e proprio rebus per gli investigatori.

    Per riuscire a capire l’importanza del fenomeno, ancora poco conosciuto, basta dare uno sguardo ai numeri, visto che in un anno le denunce alla polizia postale italiana sono state solo 46 di cui 36 tentate e 10 portate a segno. Un centinaio, se si sommano quelle prese in carico dagli altri reparti. Purtroppo poche rispetto a ciò che realmente gira sulla Rete, ma la difficoltà di esternare ciò che si è svolto nei confronti di una bella ragazza, non è facile e non è da tutti. Il silenzio però non può che portare a fare il gioco delle varie organizzazioni criminali che con queste somme di denaro si autofinanziano e le utilizzano poi per investimenti su altro crimine informatico magari quello del phishing, le clonazioni di carte di credito e persino la pedopornografia.



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0 replies since 30/6/2013, 10:24   29 views
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