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Sembrano pini che spuntano da un'immensa distesa di neve, piste da sci immacolate, isolotti ricamati sopra un mare glaciale, dune rosate su cui brilla la brina mattutina: sono gli scatti di un album che arriva da molto lontano, addirittura dallo spazio. Sono le immagini dell'inverno marziano catturate dalla missione Mro (Mars Recoinnassance Orbiter) della Nasa, lanciata nel 2005 e ancora oggi in orbita (a un'altezza solitamente compresa tra 250 e 316 km) intorno al Pianeta Rosso.
L'arrivo dell'inverno marziano Sembrano incredibili scatti di paesaggi invernali catturati in diversi punti del nostro pianeta, ma in realtà l'inverno fotografato non ha nulla di terrestre. Sono immagini che arrivano da Marte, riprese dall'alto dalla camera ad alta risoluzione della missione Mro (Mars Reconnaissance Orbiter) della NASA. Come sulla Terra, anche sul Pianeta Rosso il passare delle stagioni determina evidenti cambiamenti del paesaggio dovuti alle variazioni di temperatura. Con l'arrivo dell'inverno, il freddo provoca la precipitazione dell'anidride carbonica presente nell'atmosfera del pianeta sotto forma di vere e proprie nevicate di ghiaccio secco. Nell'immagine catturata nell'emisfero sud sono inquadrate le dune ondulate della terra Aonia proprio all'arrivo dell'inverno marziano, quando il ghiaccio inizia a ricoprirne il lato rivolto verso il polo sud.
Il ghiaccio avanza L'autunno sta per finire e l'inverno è alle porte. L'anidride carbonica presente nella tenue atmosfera marziana si è condensata in ghiaccio e si è depositata sulla superficie del pianeta come una candida coperta, formando una distesa innevata che sembra una pista da sci non battuta. Con l'arrivo della primavera il ghiaccio secco sublimerà, raggiungendo nuovamente l'atmosfera del Pianeta Rosso.
Estate di ghiaccio Come sulla Terra, anche al polo sud del Pianeta Rosso le temperature sono tali da mantenere il ghiaccio in forma solida per tutto l'anno, estati comprese. I cerchi irregolari visibili nell'immagine sono una specie di particolari iceberg marziani, delle pozze dal fondo piatto i cui bordi risultano in netto contrasto sullo sfondo di ghiaccio secco a causa dello scongelamento
Dune innevate Arriva la primavera anche al polo nord e tra le dune ricoperte di neve sembrano spuntare alti pini scuri. In realtà non sono alberi, ma tracce lasciate dall'anidride carbonica che, sciogliendosi ed evaporando, lascia intravedere il terreno sottostante.
Un vivaio su Marte? Le macchie triangolari che assomigliano a filari di pini altro non sono che una delle bizzarre forme geometriche create dal disgelo sul suolo di Marte. Quando l'inverno lascia il posto alla primavera infatti l'anidride carbonica ghiacciata inizia a evaporare, scoprendo il suolo sottostante.
Lo scongelamento del cratere In autunno e in inverno il ghiaccio secco (composto anidride carbonica) ricopre completamente le dune che riempiono il cratere Richardson, un bacino di 55 chilometri di diametro situato nell'emisfero sud di Marte. Ma con l'aumento delle temperature in primavera e in estate tutto cambia: le dune iniziano a scongelarsi rivelando la sabbia sottostante e il ghiaccio sublima nell'atmosfera, passando direttamente dallo stato solido a quello gassoso. L'immagine mostra il contrasto tra le dune ancora ricoperte dal gelo stagionale e quelle che invece hanno già subito il disgelo, evidenziate da striature e macchie scure.
Inverno a strati Sembra un tessuto a righe colorate, mentre in realtà ogni striscia misura diversi chilometri di spessore, fino a 3, e oltre 1.000 km di diametro. Quelli fotografati in questa immagine sono i depositi a strati del polo nord di Marte, costituiti da stratificazioni di ghiaccio misto a polvere ed evidenziati uno per uno dalla brina che ne delinea le pareti. Studiando l'evoluzione di questi depositi gli scienziati sperano di comprendere come è cambiato il clima di Marte, analogamente a quanto fanno sulla Terra quando studiano i ghiacci dell'Antartico per capire le mutazioni del clima terrestre nelle ultime decine di migliaia di anni.
Canaloni ghiacciati Nell'inverno marziano il gelo è così intenso da provocare lunghe spaccature nelle pareti dei crateri, soprattutto nei pendii rivolti verso i poli. Secondo gli studi condotti fino a oggi, questi canaloni sono attivi e la maggior parte dei cambiamenti si verificano proprio in inverno, probabilmente a opera dell'azione erosiva del ghiaccio sulle rocce.
Primavera multicolor Con l'arrivo della primavera e di temperature più miti la crosta di ghiaccio che ricopre le dune si spacca, permettendo così alla sabbia di tornare allo scoperto e di scivolare lungo i pendii innevati disegnando originali trame.
Le gole dell'inverno Le lunghe strisce visibili in questa immagine in basso sulla sinistra sono le tipiche gole marziane che si formano in autunno e in inverno, quando il ghiaccio secco di anidride carbonica ricopre la superficie del pianeta. Per scoprire come si formano queste gole e qual è il loro ruolo sulla conformazione della superficie marziana gli scienziati stanno effettuando osservazioni ripetute nel tempo delle aree interessate dal fenomeno.
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