L'isola dei favolosi

Libri noiosi: i dieci romanzi che non si riesce a finire di leggere

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  1. gineprone
     
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    Libri noiosi: i dieci romanzi che non si riesce a finire di leggere

    E’ brutto dirlo, ma ci sono dei libri noiosi, noiosissimi che è proprio impossibile leggere. Magari ci provi con le migliori intenzioni, ti dici che nessun libro è impossibile da leggere, ma presto ti rendi conto che è la realtà dei fatti. Ci sono purtroppo romanzi che non si riesce a finire di leggere. i libri noiosi o scritti così male di cui non si riesce a terminare la lettura. Voi siete d’accordo?


    Cinquanta sfumature di grigio di E.L. James





    Se un minimo amate la lettura intesa nel vero senso della parola, allora capirete subito perché è impossibile finire di leggere ‘Cinquanta sfumature di grigio’ di E.L. James (e seguiti relativi). Non si tratta tanto della trama, abbastanza scontata, che trovate in dozzine di libri simili: il bel tenebroso che si innamora perdutamente della banale ragazza di turno. E lasciate perdere anche tutta la parte sadomaso. Il problema qui è il modo in cui viene scritta la storia. Frasi sciatte, da scuola elementare, personaggi che scadono nel ridicolo, stereotipati, poco credibili. Qualcuno di noi coraggiosamente ha tentato la lettura, ma si è ritrovato nell’impossibilità di terminare la lettura.

    Il Capitale di Karl Marx




    ‘Il Capitale’ è l’opera maggiore di Karl Marx ed è considerata il testo-chiave del marxismo. Pubblicato nel 1867 è indigesto per chiunque non sia un sfegatato comunista. E siamo sicuri che anche molti di coloro che professano questa scelta politica non siano riusciti a leggerlo da cima a fondo. Il problema è che questo libro viene dato da leggere da svariati professori di parte ai poveri studenti delle superiori: se volete un buon metodo per allontanare dei ragazzi dalla lettura, ecco, costringerli a leggere ‘Il Capitale’ durante le vacanze estive è il metodo migliore. Dire che sia pesante è dir poco. E non ci riferiamo alla notevole mole delle sue pagine.


    Ritratto di un assassino di Patricia Cornwell




    ‘Ritratto di un assassino’ è un libro inchiesta di Patricia Cornwell del 2002, risultato di anni di ricerche. Di solito la Cornweel è gradevole da leggere, ma qui no. Il problema che qui ha impedito di terminare la lettura è duplice. Prima di tutto visto che si tratta si un libro non di narrativa, poteva essere scritto in maniera più interessante. In pratica la Cornwell spiega il percorso da lei seguito per stabilire che Jack lo Squartatore in realtà era il pittore Walter Sickert. Solo che c’è modo e modo per scrivere un libro del genere e lei ha scelto quello sbagliato. In secondo luogo toglie tutta la suspence: ti dice subito chi è Jack lo Squartatore e quindi poi non ti rimane che leggere pagine e pagine in cui lei descrive come è stata brava a fare questa scoperta. Poteva essere decisamente un libro migliore.


    Bryan di Boscoquieto di Federico Ghirardi





    ‘Bryan di Boscoquieto’ è un libro fantasy di Federico Ghirardi. Ci perdoni il nostro connazionale se lo abbiamo inserito qui, ma il suo romanzo proprio non siamo riusciti a finirlo. Prima di tutto i personaggi: sembrano affetti da doppia personalità. A parole dicono una cosa, ma agiscono in maniera totalmente opposta. Magari dicono una frase in un certo modo che aspira all’aulico e mezzo secondo dopo scadono nel turpiloquio più volgare. Intendiamoci, qualche parolaccia ci può stare, ma deve essere contestualizzata, quando sono gratuite e messe a casaccia non hanno senso. Ma poi anche la trama, scollacciata, slegata: non basta dire che un personaggio deve fare una certa cosa, deve avere una motivazione plausibile per farla, ma tutto questo manca. Ecco perché arrivati faticosamente a metà della lettura ci siamo dovuti arrendere all’evidenza dei fatti: con ‘Bryan di Boscoquieto’ non funzionava neanche la tecnica dello ‘zompo’, egregiamente utilizzata con i volumi di Christopher Paolini, ovvero il salto indiscriminato delle pagine noiose. In Bryan tutto era privo di logica e noioso!


    L’uomo senza qualità di Robert Musil




    ‘L’uomo senza qualità’ è un romanzo dello scrittore austriaco Robert Musil. In pratica il romanzo parla di Ulrich, un uomo ideale che riassume in sé tutte le qualità e le non qualità del Novecento. E proprio per questo è un uomo privo di interessi. Il problema è che qui questo concetto viene espresso in toni filosofeggianti che mal si adattano a chiunque non si interessi di filosofia. Ovvero la maggior parte dei lettori. E’ noioso, punto e basta.


    Baudolino di Umberto Eco




    ‘Baudolino’ è il quarto romanzo di Umberto Eco, scritto nel 2000. Premettiamo: Umberto Eco ci piace, soprattutto ne ‘Il pendolo di Focault’ e ‘Il nome della Rosa’ che, in alcuni casi, sono risultati essere libri troppo pesanti da leggere. Francamente con questi due titoli non abbiamo trovato troppe difficoltà, ‘Il nome della Rosa’ lo abbiamo letto più e più volte (magari zompando le parti filosofiche troppo specifiche, lo confessiamo candidamente), ma con Baudolino le difficoltà si moltiplicano a dismisura. Di per sé non è un brutto romanzo, solo che è terribilmente difficile da leggere. Continui flashback, viaggi nell’immaginario alternati a fatti storici e leggende, non sai mai dove ti trovi. E dopo un po’ non ci capisci più niente.



    Il signore delle mosche di William Golding




    ‘Il signore delle mosche’ è il più famoso romanzo del Premio Nobel William Golding, scritto nel 1952 e pubblicato nel 1954. Il libro è pervaso da un tale pessimismo e cinismo da lasciare senza fiato il lettore, tanto che molte persone non riescono assolutamente a finire di leggerlo. Può capitare anche questo: la lettura non viene interrotta perché il romanzo scade nel ridicolo o nel noioso, ma solo perché pesa così tanto sulla nostra coscienza che non ce la facciamo ad assumerci i fardelli che lo scrittore ci propone.



    Quel che resta del giorno di Kazuo Ishiguro





    Quel che resta del giorno’ è il terzo romanzo dello scrittore britannico Kazuo Ishiguro, scritto nel 1989. Il libro è scritto sotto forma di diario, l’io narrante è quello di Mr. Stevens, un maggiordomo inglese che durante una vacanza ci racconta aneddoti della sua vita, da cui emergono prepotentemente la sua dedizione al lavoro e la sua fedeltà al datore di lavoro. Poteva essere interessante, ma qui Mr. Stevens non è un Jeeves e quindi tutto risulta mortalmente noioso.



    Un posto nel mondo di Fabio Volo




    Ci spiace metterlo qui, ma anche Fabio Volo ha un libro che non siamo riusciti a finire di leggere. Si tratta di ‘Un posto nel mondo’, romanzo del 2006 e incentrato sulla realizzazione del sogno nel cassetto che tutti noi teniamo nascosto sotto la coltre della quotidianità. Un tema non nuovo, che poteva essere sviluppato in maniera diversa, ma la storia di Michele, alla ricerca di una nuova ragione di vita, diventa noiosa alla fine. Peccato, da Volo di solito ci aspettiamo latro.



    La metamorfosi di Franz Kafka






    ‘La metamorfosi’ è il racconto più celebre dello scrittore boemo Franz Kafka. Pubblicato per la prima volta nel 1915, dire che è pesante è dire poco. Non ce ne voglia Kafka, ma l’angoscia di Gregor Samsa che pervade tutto il libro lo rendono veramente difficile da terminare di leggere. E abbiamo anche provato a leggerlo in momenti diversi della nostra vita, ma niente, il risultato è sempre lo stesso. La serietà dei temi trattati e il modo in cui lo fa ci impediscono letteralmente di arrivare all’ultima, drammatica pagina.
     
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    Di quelli della lista ho letto le 50 sfumature (devo ancora finire il secondo della trilogia)

    e l'ultimo La metamorfosi di Kafka .. gli altri no... devo dire che per quei due titoli sono abbastanza d'accordo, soprattutto il primo .. è un racconto tiritera .. sempre uguale, non cambia mai.. sembra la storiella che raccontavo quando ero bambina

    C'era una volta un re seduto sul sofà che disse alla sua serva raccontami una storia e la storia incominciò…

    "C'era una volta un re seduto sul sofà che disse alla sua serva raccontami una storia e la storia incominciò…"


    "C'era una volta un re seduto sul sofà che disse alla sua serva raccontami una storia e la storia incominciò…"


    .................. e così via all'infinito
     
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1 replies since 18/12/2012, 17:10   514 views
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