L'isola dei favolosi

Torna il trekking urbano. Il 27 ottobre,

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  1. gineprone
     
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    Da Siena a Mantova, trekking da città
    di Isa Grassano

    Torna il trekking urbano. Il 27 ottobre, tutti in marcia nei centri storici di oltre trenta capoluoghi e borghi del Paese. Tra Bari, Salerno, Bologna e Roma, le nostre scelte
    Due i requisiti richiesti: indossare scarpe comode e avere voglia di immergersi nell'arte e nella natura, seguendo il ritmo lento dei propri passi. Torna il trekking urbano, uno sport dolce e adatto a tutti (gli itinerari sono differenziati per lunghezza e per difficoltà, quindi possono essere percorsi sia da persone allenate che da trekker meno esperti). La Giornata Nazionale dedicata al turismo sostenibile è in programma per sabato 27 ottobre in oltre trenta città italiane (l'elenco completo sul sito dell'iniziativa) che hanno aderito alla IX edizione della manifestazione, intitolata "Storie comuni di uomini e donne non comuni".

    Un'esperienza di viaggio sulle tracce dei tanti personaggi, reali o leggendari, che magari non trovano spazio nei libri di storia ma che hanno dato un significativo contributo alla vita della comunità, per riscoprire le proprie radici e a promuovere il peculiare vissuto del territorio. Gli itinerari proposti da queste città, che si trasformano in palestra a cielo aperto, hanno una durata media che varia da una a quattro ore, consentendo a chi li percorre di bruciare da un minimo di 450 kilocalorie (percorso di un'ora) a un massimo di 1.800 kilocalorie (percorso di quattro ore) per volta.

    A Mantova (prezzo 7 euro a persona, gratis under 14 e comprende servizio guida turistica e degustazione finale di prodotti tipici), il percorso serba delle insolite sorprese. Oltre alle tappe obbligate, dove stare con il naso all'insù e meravigliarsi della città dei due laghi, tra Palazzo Ducale, il castello di San Giorgio o la torre dell'orologio del Palazzo della Ragione, per gli appassionati trekker ma anche gli amanti delle passeggiate si "aprono" nuove strade che fanno bene alla mente e allo spirito.

    È previsto un percorso dove la pace e la tranquillità sono dettate non solo dal luogo, ma anche da una suggestiva scenografia monumentale della morte. Sì proprio il passaggio nell'aldilà. E sfatiamola questa reticenza nei confronti dell'ultimo viaggio! I monumenti e le sculture funerarie del Cimitero Monumentale di Mantova "aspettano" tutti oltre i due pini secolari di accesso al viale (il cimitero si trova fuori porta San Giorgio, dal 1750 quando fu spostato per problemi di igiene pubblica).

    In questo luogo sacro, si arriva percorrendo un tratto ciclo-pedonale, lungo la sponda del Lago Superiore, circondati dalla natura del Parco del Mincio, dove il verde in tutte le sue diverse sfumature è il colore predominante. Colpisce la severa e solenne semplicità dell'ingresso. Il progetto iniziale prevedeva la realizzazione di una struttura monumentale, ricca di gallerie, cappelle e gradinate, decorate secondo l'imperante e prezioso gusto Liberty, ma per via dei costi troppo esosi e dei tempi lunghi, in corso d'opera il tutto fu modificato.

    Una volta "dentro" si ha l'incontro con le sculture e le maestose tombe monumentali, opere di grandi artisti della pietra (tra cui quelle in stile liberty di Carlo Cerati), ritratti ai monumenti funerari (tra cui quelli di Giuseppe Menozzi) abbellimenti artigianali di squisita fattura che, come nella migliore tradizione occidentale, restano nel tempo, per testimoniare il passaggio di quegli uomini e quelle donne che hanno vissuto su questa terra. (22 ottobre 2012)


    http://viaggi.repubblica.it/articolo/
     
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