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Più che un giardiniere Alain Baraton è una gardenstar essendo il direttore del Domaine national de Trianon e del Grand Parc de Versailles. E’padrino della prima manifestazione Paroles de jardiniers che si tiene in Francia fino al 30 settembre in cui giardinieri famossissimi scambiano le loro esperienze, consigli e trucchi con gli appassionati del pollice verde guidandoli tra i giardini più belli.
Un giardino, da quel che racconta Baraton non è un posto imbalsamato fatto di piante ma un organismo vivente con un suo ecosistema. E suggerisce sempre di osservare il terreno e la pianta a aiutarla a adattarsi al suolo e all’ambiente in cui vive e non il contrario. Dunque da ciò nasce la necessità di scegliere piante autoctone, regionali e evitare quelle forme di esotismo tanto care ai giardinieri dell’800. Baraton è uno che maneggia ogni santo giorno l’ecologia rispettandola nella pratica, nei giardini che cura. Per questo dice apertamente: “Mai contraddire la Natura e semmai assecondarla”. Esempio pratico? L’uso di insetticidi e pesticidi. Su questo argomento è molto categorico e dice:
La dobbiamo smettere di volerci liberare degli insetti. In passato ci siamo alimentati con gli insetti. Il problema è che abbiamo creato uno squilibrio andando a distruggerne alcune specie e dunque consideriamo che se ci sono insetti devono esserci anche i predatori naturali. E questo non è un male.
Forse prima che per altri settori il controllo delle risorse si è manifestato in anticipo tra chi coltiva la terra e le piante e infatti racconta Alain Baraton a Neo-Planete:
Per me il giardino è come una donna. Con il tempo matura ma prende l’aspetto di una giovane donna e non è necessario che prevenga l’invecchiamento. La bellezza è nell’aspetto naturale non è necessaria l’esuberanza dei chirurghi che mettono il botox sul viso delle loro pazienti avanti negli anni. L’ecologia è semplicemente rispettare il ciclo naturale della vita. Non è complicato. Ad esempio perché parliamo di prodotti bio. Perché qualificare un vegetale quando è prodotto naturalmente? Non dovrebbe essere il contrario e non dovremmo indicare quando un vegetale è stato prodotto con trattamenti chimici?
Ve lo dicevo che Alain Baraton è un personaggio molto particolare e d’altronde il giardiniere di Versailles conosce bene, benissimo le piante e i loro segreti:
In meno di 30 anni le cose sono cambiate. Si pensava che l’acqua la si potesse usare a volontà, che l’aria era sempre pulita e che la terra poteva assorbire di tutto. Oggi sia i giardinieri professionisti sia gli appassionati di giardinaggio sanno che i prodotti chimici non fanno bene e sono più rispettosi.
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