L'isola dei favolosi

Fotovoltaico: l’Italia tra i primi 3 mercati mondiali fino al 2014

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    Nonostante la crisi e le incertezze legislative del primo trimestre 2011, che hanno determinato fatturati in diminuzione e posti di lavoro a rischio, l’Italia conferma la sua leadership nel settore fotovoltaico. Questo, in sintesi, il giudizio di Solarplaza, la piattaforma globale dedicata al fotovoltaico, organizzatrice della conferenza The Solar Future: Italy (Milano, 6 – 7 ottobre 2011).

    In particolare, secondo Federico Frattini, ricercatore presso il Politecnico di Milano e membro di Energy & Strategy Group:

    Il nostro paese continuerà a sperimentare tassi di crescita piuttosto consistenti, con una nuova potenza installata di circa 2-2,5 GW nel 2012 e 2013 e di circa 1,5 GW nel 2014, per una potenza cumulata intorno ai 17 GW a quella data.

    Più avanti è difficile fare delle stime, dipenderà molto dalle dinamiche dei prezzi dei moduli e dell’impianto, che al momento è complesso prevedere.

    Anche alla luce dei recenti risultati comunicati dal GSE e alle richieste pervenute per l’iscrizione in graduatoria dei grandi impianti, mi sembra di poter dire che il mercato italiano del fotovoltaico non abbia sperimentato, fortunatamente, il blocco delle installazioni che alcuni paventavano.

    Per gli addetti ai lavori l’obiettivo fondamentale resta però la tanto agognata grid-parity, che comunque, considerando il fatto che l’elettricità fotovoltaica è in realtà più economica di quanto si pensi, potrebbe essere di un traguardo facilmente raggiungibile nei prossimi anni.

    Proprio sull’argomento Frattini ha affermato:

    Bisogna tenere conto dei tantissimi fattori da cui dipende questo importante traguardo. ad esempio, la tipologia di impianto, se viene utilizzato per autoconsumo o vendita dell’energia, la sua localizzazione, il prezzo di acquisto dello stesso, ecc.

    Quello che si può dire è che la grid parity si raggiungerà prima, nell’arco di 5-6 anni, in quegli impianti realizzati per soddisfare il fabbisogno di utenze industriali e commerciali localizzate nel sud del paese e che consumano molta energia elettrica in estate e durante le ore più calde del giorno.

    Penso ad esempio a impianti di 100-200 kW installati sulle coperture dei centri commerciali. Per applicazioni come queste, già oggi potremmo essere vicini alla grid parity in alcune aree come ad esempio in Sicilia.

    Un altro dei temi caldi che verrà affrontato in occasione di The Solar Future: Italy, sarà infine la filiera italiana, una delle più importanti realtà produttive e occupazionali del nostro Paese. Secondo Federico Frattini:

    Le aziende italiane avranno ancora margini di crescita e le nostre stime, anche per il 2012, sono confermate.

    Bisognerà però verificare la competitività futura e le strategie che saranno adottate dalle imprese italiane penalizzate dal quarto Conto Energia per riposizionarsi sul mercato.
    fonte


    :clap:

    ogni tanto qualche notizia positiva
     
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    Bandito

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    La notizia sarebbe ancora più positiva senza l'ultima frase... comunque nel complesso è vero, il settore ha prospettive di crescita enormi e non ci si può lamentare
    Per approfittarne appieno servirebbe però una stabilità normativa ed una chiarezza burocratica che finora è mancata, allora sì che si creerebbero molti altri posti di lavoro
     
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    Mah speriamo che le cose si sistemino, mai visto un periodo così mostruosamente caotico :(
     
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  4. investinelsole
     
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    I continui cambiamenti normativi non aiutano . Oggi, maggio 2012, si parla di un nuovo , il quinto, conto energia con una nuova rivisitazione delle tariffe incentivanti. Così se nel 2011 l'italia è stata praticamente il primo mercato al mondo, nel 2012 rischia di bloccarsi di nuovo a causa di una nuova rivisitazione delle normative che bloccano gli investimenti ed i progetti in partenza. Il quinto conto energia va al ribasso nelle tariffe, però, almeno, possiamo dire che i prezzi chiavi in mano degli impianti si sono ribassati anch'essi..
    oggi si spende meno della metà di circa solo 3 anni fa.
    Es: tre anni fa un impianto da 3 Kw costava 20 mila euro, oggi costa meno di 9 mila.
     
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    Logicamente se dovesse aumentare la domanda.. i prezzi scenderebbero ulteriormente...

    Penso che si debba pensare seriamente a fonti alternative, anche perchè sempre più spesso le notizie riportano una eventuale uscita dall'euro, in questo caso, sarebbe la manna dal cielo non dover sottostare all'importazione di energia, ma prodursela "in casa"
     
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4 replies since 9/10/2011, 14:20   25 views
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