"La Chiesa uccide coll'onda".
E' la strana scritta in vernice bianca che ricorreva insistentemente per le strade del centro storico milanese fino a qualche anno fa. Una frase ripetuta con una precisione quasi maniacale, con la dedizione e la costanza di un bambino che ha appena imparato a fare una cosa e non riesce a smettere di farla per mostrare a tutti quanto è b
ravo. Pochi caratteri in stampatello, lasciati sui muri dei palazzi o sull'asfalto con tratto pulito e sicuro, seguiti da una sigla di due lettere soltanto: C.T.Che fine ha fatto C.T.? Che fine ha fatto il profeta barbone che voleva salvare Milano? Che fine hanno fatto i suoi cani, il suo triciclo a pedali, le sue cianfrusaglie?
"A onor del vero, visto che ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente, l'omino di Parco Sempione ce l'aveva anche con USA e URSS; ricordo l'inizio della sua litania: "Ti uccidono con l'onda! con l'onda ti uccidono! I russi, gli americani, il Vaticano!" (Francesco Carriero)
"In effetti si trattava di un soggetto folkloristico, ma che aveva anticipato i tempi. La frase che più spesso lo accompagnava era appunto "Le chiese nel mondo uccidono con l'onda...". (Massimo Furian)
"Si firmava ct, lo vedevo spesso negli anni settanta, quando andavo a giocare a pallone ai giardinetti di via Burchiello. I marciapiedi della zona erano tra i preferiti per le sue poesie, tutte scritte in vernice bianca, a caratteri maiuscoli. Tra i versi più belli ricordo:
'La chiesa uccide coll'onda migliaia di morti in Italia'
Girava in un carretto a pedali con i suoi cani e aveva un'aria mite, ma tutt'altro che remissiva. Un giorno si piazzò sotto Palazzo Marino (il municipio milanese) con cani e carretto e urlò per giorni a squarciagola "non ho una casa, non ho una casa", finché il Comune non gliene trovò una.La sua fama ha avuto un'estensione insolita e poco nota: qualcuno ha costellato i muri e il muro di Berlino di sue frasi ottimamente tradotte in tedesco. Sono graffiti celebratissimi dai berlinesi. Ho per esempio sottomano un libro che cita "Terror an Buergern mit Sendern". Ma a Berlino ignorano trattarsi di poeta italiano. (Nicola Cipani, San Francisco).
"Caro Bartezzaghi: ma è roba da legge sulla stampa! Non mi risulta che C.T. -Carlo Torrighelli (Laveno 1909-Milano 1983) - abbia mai scritto "onde vaticane" né "onde ultraviolette".
Nelle scritte sui marciapiedi di solito apparivano le frasi: "Chiesa assassina che uccidi coll'onda", "Popolo bue ti uccidono coll'onda", "Nel mondo esistono onde che torturano e rovinano e uccidono da lontano. Milioni di morti in Italia","Nel clero esistono impianti a onde che torturano rovinano e uccidono da lontano", e varianti delle medesime, e in nessuna veniva specificata la qualità dell'onda, o delle onde. Nel fondamentale libro a lui dedicato da Gian Luigi Re del Centro Studi Canaja (C.T. - L'onda assassina, Sesto S. Giovanni, Milano, 1998) queste frasi sono tutte fedelmente riportate e, alcune, riprodotte fotograficamente. A pagina 3, effettivamente, si legge: "(...) a quanti gli chiedevano cosa fosse questa onda che uccide, così rispondeva: "L'onda è un raggio ultravioletto che scaturisce da un impianto che si trova in ogni chiesa. (...)". A pag. 10, citando testimoni, il curatore scrive: "...diceva che era un covo di onde ultraviolette"(particolare interessante: C.T. in questo caso si riferiva a una chiesa evangelista di fronte a casa sua, della quale peraltro affermava: "Ma è evangelista e lì non ci sono gli impianti"). Ma, ripeto, non mi risulta C.T. abbia mai scritto tale termine. E in un suo rarissimo manifestino manoscritto autografo (mezzo propagandistico sconosciuto agli esegeti), composto in lettere maiuscole ed eccezionalmente firmato - come altri - soltanto "T.", staccato in Via Solari (zona altrettanto anomala) e presente nella mia collezione, si legge invece testualmente:
"Esiste impianti secreti a onde radio elettromagnetiche che anche da lontano torturano o uccidono, se mirano al cuore, il monopolismo li à presi in Giappone i preti li comandono in quasi 30 anni è stato fatto milioni di morti in Italia compreso i bambini e animali tu governo ti aspetta farne atto. T."
Nello stesso libro, a pag. 1, si citano i suoi TRE cani: Bella, l'Umanità e l'Amore (quest'ultimo precedette C.T. nel viaggio verso un mondo senz'onde). In casa aveva - leggo a pag. 11 del libro citato - "due gatti, un maschio soriano ed una micia nera", che però non portava in giro sul suo triciclo. Sopravvive all’onda, invece, lo Schiaffeggiatore dei Preti, altro personaggio vivente e allegorico, che si ricorda a Milano. Viveva accanto a me, nelle case popolari del quartiere Calvairate. Grazie a GPS per quest’opera di meritoria esumazione allegorica e, perciò, direttamente letteraria!
Inviato da: giuseppe genna , 07.11.03 14:13 - [x]Dimenticavo: per la cronaca, lo Schiaffeggiatore dei Preti, che accusava il Vaticano di avergli fottuto l’eredità condizionando psichicamente sua sorella, si chiamava Italo Gagliano. Giampaolo, sono un po’ sorpreso. In questi giorni sto scrivendo una cosa in cui compare l’Onda. Ti pesto i piedi se vado avanti? E’ una mia antica ossessione, il Parco Sempione era l’Onda. Se però mi sovrappongo a cose tue, cambio soggetto. Mi fai sapere? Non stupirti: è sincronicità tra scrittori, capita più spesso di quanto si creda.
Per chi fosse interessato a saperne di più su C.T., la sua storia, i tre ricoveri in manicomio, i discorsi all’Acqua Marcia, gli intinerari (Parco, A.M., La Foppa, le strade del Garibaldi), le sue idee e un po’ di argomenti correlati, il libro che citavo prima è uscito nel 98 per una piccola casa editrice di Sesto San Giovanni di cui, però, non ricordo il nome. Gli autori si firmarono con il nome collettivo Canaja. Non so se si trovi in molte librerie Io l’ho trovato alla libreria del Leoncavallo.
“L’onda assassina”, questo il titolo, è stato pubblicato nel 1998 per i tipi di una piccola casa editrice di Sesto San Giovanni, le Edizioni Il Papiro (via Monte Sabotino, 40 - Sesto S. Giovanni - tel. 02/2403072).
Negli ultimi anni si ricominciato a parlare di C.T., un personaggio che non ebbi la fortuna di conoscere di persona, ma di cui - in vari attimi della mia giovinezza - mi parlarono in più d'uno. Fra questi che riportavano la voce di quel vecchio inascoltato che girava per Milano, v'era anche l'amico e scrittore brianzolo Piervittorio Fumagalli, che l'ironia del destino vuole anch'esso meglio conosciuto con l'unione delle sue iniziali, ovvero P.V.C.T. però è rimasto per anni una figura di cui si sapeva poco: ciò che tutti conoscevano invece era il suo bizzarro comportamento. La sua principale occupazione era girare per Milano, in particolare fra il Parco Sempione, l'Arena e il Castello Sforzesco gridando e portando con se dei cartelli in cui avvertiva che "il clero ti uccide con l'onda!". Inveiva contro la gente chiamandola "Popolo Bue!" e le sue scritte, si dice, sono ancora visibili. Girava con tre cani: la Bella, l’Umanità, l’Amour e il suo carretto colmo di scritte.
A distanza di molti anni dalla sua morte venne fuori lo scandalo delle antenne di Radio Vaticana. Noi non vogliamo aggiungere altro a quello che molti poi dissero, definendo C.T. un incompreso, un inascoltato. Nessuno è profeta in patria: e forse proprio questa è la forza postuma del ricordo di queste persone, considerate pazze, ma in realtà ultimi sciamani.C.T. sta in realtà per Carlo Torrighelli, nato a Laveno nel 1909 e morto a Milano il 4 novembre 1983, pensionato ed ex marmista. Giunto a Milano per un po’ visse per strada, dormendo sotto l’arco dell’ingresso dell’Arena, finchè non trovò casa in Via Pinamonte da Vimercate al 9, dove passò l’ultima decina d’anni della sua vita.Morì la notte tra il 4 e il 5 novembre di (si presume) arresto cardiaco.Dovrebbe essere stato stampato un libretto sulla vicenda di C.T., sui suoi tre ricoveri in manicomio, sui discorsi all’Acqua Marcia, gli intinerari e un po’ di argomenti correlati. Da quanto ne so "L'onda assassina", questo il titolo, è stato pubblicato nel 1998 per i tipi di una piccola casa editrice di Sesto San Giovanni, le Edizioni Il Papiro (via Monte Sabotino, 40 - Sesto S. Giovanni - tel. 02/2403072).Lo stesso volumetto è stato recensito da tal Enrico Livraghi su il manifesto del 17 febbraio 1999, a pag. 23 (Estetica da strada, La vergine sbiadita di una ribellione, Riaffiorate dalla memoria metropolitana milanese, vengono raccolte in un libro le folgoranti epigrafi dell'"onda assassina").
--------------------------------------------------------------------------------
Link correlati:
www.contedelseprio.altervista.org/quaderno_file/ct.htm--------------------------------------------------------------------------------
Nato a Laveno nel 1909 - morto a Milano il 4 novembre 1983
pensionato ed ex marmista.
Aveva tre cani: La Bella, L’Umanità, L’Amore (con l’articolo, che era milanese!) e il suo carretto.
Per un po’ di tempo visse per strada, dormendo sotto l’arco dell’ingresso dell’Arena, finché trovò casa in Via Pinamonte da Vimercate al 9, dove passò l’ultima decina d’anni della sua vita.
Morì la notte tra il 4 e il 5 novembre di arresto cardiaco.
Per chi fosse interessato a saperne di più su C.T., la sua storia, i tre ricoveri in manicomio, i discorsi all’Acqua Marcia, gli intinerari (Parco, A.M., La Foppa, le strade del Garibaldi), le sue idee e un po’ di argomenti correlati, il libro “L’onda assassina” è stato pubblicato nel 1998 da una piccola casa editrice di Sesto San Giovanni, le Edizioni Il Papiro (via Monte Sabotino, 40 - Sesto S. Giovanni (MI)- tel. 02/2403072).
--------------------------------------------------------------------------------
Sempre in rete ho trovato una poesia (canzone) dei Teka P:
Testo del brano:
La Bella, l'Amòr e l'Umanità
tri can bastàrd fioeù de Milàn
cont el C. T. sù on carrètt a motòr
in gir per i straad a informà el mond
Biànch i barbìs, lòngh i cavèi
e tropp i pensèr per staa lì a cuntai
vosava nel ciél, dentr'al castèll
quell ch'el scriveva sui soeu cartèll
“Còme a l'è... che podi pù parlà?”
“Còme a l'è... che podi pù parlà?”
On temp quand l'era non anmò on desperàa
l'era vùn ch'el ghe savèva fà
condìva i discòrs ch'eren faa de niènt
el savèva incantà, incantà la gent
La gent che la và, la gent che la vègn
che la te dà a trà per on moment
la gent che la voeur minga capì
che chi chi inscì sèmm adrèe a morì
Gh'era on tal cont on carr e tri can:
la Bella, l'Umanità e l'Amòr
parlava e vosava dentr'al castèll
parlava e vosava di ond in del ciel…
L'hann trovaa
cont i can da fà pissà
disèn ch'el coeùr l'è s'cioppàa
ma l'è l'onda che se l'è ciappàa…
“Il clero ti uccide con l'onda”…
[Traduzione in italiano]
La Bella, l'Amore e l'Umanità
tre cani bastardi figli di Milano
insieme al C. T. su un carretto a motore
in giro per le strade a informare il mondo
La barba bianca e i capelli lunghi
e troppi i pensieri per stare lì a contarli
gridava al cielo dentro al castello
quello che scriveva sui suoi cartelli
“Com'è… che non mi fanno più parlare?”
“Com'è… che non mi fanno più parlare?”
Un tempo quando non era ancora un disperato
era uno che ci sapeva fare
condiva i discorsi che erano fatti di niente
lui sapeva incantare, incantare la gente
La gente che và, la gente che viene
che ti dà ascolto per un momento
la gente che non vuole capire
che qui stiamo morendo
C'era un tale con un carretto e tre cani:
la Bella, l'Umanità e l'Amore
parlava e gridava dentro al castello
parlava e gridava di onde nel cielo…
L'hanno trovato, con i cani da far pisciare
dicono che il cuore sia scoppiato
ma è l'onda che se l'è preso…
“Il clero ti uccide con l'onda”…
FONTE
Last comments