L'isola dei favolosi

  1. Bianchi ricordi....

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    By *farfallina* il 2 Feb. 2012
     
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    Io la nevicata dell'ottantacinque la ricordo bene.
    Più o meno le ricordo un po' tutte le nevicate di queste parti. Dopo quella dell'ottantacinque, che è ancora famosa, nevicò a gennaio novantatré, prima ancora ricordo le nevicate dell'infanzia ma gli anni non saprei proprio dirlo.


    Ma la volta dell'ottantacinque, fu storica, solo il metrò andava a Milano, raggiungevo il posto di lavoro a Piedi dal Duomo a porta romana, si camminava in mezzo alla strada, avevo stivaloni di gomma alti perchè la neve era alta, mio figlio che aveva 2 anni era più piccolo della neve che era caduta.

    Il consorte bloccato in brianza, non riusciva manco a vederla la sua macchina, sommersa dalla neve.. rimase per una settimana intera a dormire da sua mamma, perchè impossibilitato a tornare a casa.

    E' stata la nevicata del secolo, per me, quella che ricordo più bene di tutte 4 giorni e 5 notti di fiocchi senza sosta.. e poi gelo gelo -- dalle mie parti andò a meno 15° molte tubature dei riscaldamenti scoppiavano dal gelo, il riscaldamento in ufficio si guastò, scrivevo a macchina col cappotto ....

    Ora può darsi che nevichi come allora..... spero tanto di no.. per noi grandi però

    E una speranza solo per i bambini che attendono questo avvenimento, perchè la neve del libro, quella soffice e bianca dei racconti si può solo immaginare.

    La neve quella che si può toccare con le mani si può anche raccontare.

    Milano nevicata 1985

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    questa era sesto san giovanni sotto la neve negli anni 50/60
    La vecchia stazione era nel centro, ora la stazione rimane fra sesto e Monza, però quando ricordo le nevicate della mia infanzia, ricordo che il giorno dopo la nevicata, decine di condomini scendevano nel cortile e con le pale spalavano la neve, ora nel cortile l'unica area pulita è quella davanti a casa nostra perchè abbiamo pulito, perchè nessuno dei giovani si sporca le mani a pulire il suo pezzo? :angry: è una vergogna son tutti dottorini con la puzza sotto al naso, i tipi tanto per intenderci dell'assolutamente sì assolutamente no, quelli del cafferino, quelli che tengono gli occhialini sulla fronte, quelli che ti salutano perchè è educato, quelli del prego, scusi, quelli che non li senti mai dire un bel vaffa.. insomma i teorici della vita.. ma con la teoria non si magna :angry:
    guai ad abbassarsi a pulire il loro pezzo, il marocchino che pulisce si è visto il primo giorno ha buttato un pò di sale e poi basta...
    Ma perchè la gente è cambiata così radicalmente in peggio? :(
     
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    Perfino qui nell'85 fece un pò di neve, che durò mezza giornata.
    Stavolta ne ha fatto un pò lungo la strada e sui monti, ma sui monti è normale che la faccia due-tre volte ad inverno.
    Sul fatto di pulire... come sempre mi lasci senza parole.
    E' la cosa più normale pulire ognuno il suo e far sì che tutti ne godano, no?
    Penso che qui, ma in tanti paesi, la maggioranza ancora pensa e agisce in questo modo.
    Perchè da te la gente è cambiata (in peggio) così tanto? E cosa mai potrebbe farli tornare ad una concezione più corretta e giusta del modo di vivere? :(
     
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    Perchè da te la gente è cambiata (in peggio) così tanto? E cosa mai potrebbe farli tornare ad una concezione più corretta e giusta del modo di vivere? :(

    la domanda giusta è : Perchè da te la gente NON è cambiata? :si:
     
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    Io penso che non sia cambiata (ancora) perchè siamo rimaste piccole comunità, anche grazie al territorio che non consente ammassi di persone. Forse sbaglio, ma mi sto sempre più convincendo che unire migliaia di persone in poco spazio non può portare a migliorare i rapporti umani, anzi il contrario, perchè finisce il potere dei singoli, persi nella massa.
    Da un altro punto di vista, potrebbe essere definito il classico impicciarsi e sapere tutto di tutti tipico dei paesi, ma è anche vero che... così facendo il rapporto umano è più forte. I bambini sono conosciuti, se fanno qualcosa di sbagliato o gli succede qualcosa, si rifesrisce al genitore. Che non è solo un bene, ma serve a rimanere persone con un'anima e non uno qualsiasi sparso tra mille qualsiasi.
    Se c'è un senso di coesione, chi non ha buone intenzioni trova un terreno più difficile, di fronte ad una comunità unita perchè si conosce.
    Forse ho scritto solo stupidaggini... ma finchè non trovo altra spiegazione, penso sia questo...
     
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    Infatti è vero è un pò il principio della torre di babele

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    Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l'un l'altro: "Venite, facciamoci mattoni e cociamoli al fuoco". Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero: "Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra". Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro possibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro". Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra. »

    perciò dico, la religione ci dice che unirsi parlare tutti la stessa lingua, non è un bene, infatti ognuno deve stare dov'è nato, l'uomo sta stravolgendo ogni logica della natura e non va bene, anche il buon senso, quello sano non quello indotto, ci dice che è così...

    Ritornando al discorso dalle mie parti, la realtà di allora ea ben diversa.
    Erano sorte queste grosse fabbriche che impiegavano ognuna 10 volte gli abitanti del tuo paesello, infatti si parlava di decine di fabbriche con 20/30 mila dipendenti, e naturalmente sesto era una comunità agricola, c'erano molti allevamenti di bachi da seta oltre alle normali attività contadine.

    Queste grosse fabbriche hanno richiamato tantissima mano d'opera da ogni parte d'italia, si doveva creare un dormitorio, ed è così che son sorti ammassi di case intorno alle fabbriche.

    e quello che non mi capacito ora è che le fabbriche son tutte chiuse, negozi pure ma gli abitanti sono aumentati, causa anche la grossa fetta di stranieri, ma la mia domanda è di che cavolo vive tutta questa gente? se le grosse fabbriche non ci son più, ci sono uffici dirigenziali centri commerciali, ma non arrivano ad impiegare grossi numeri di dipendenti.

    In giro vedo anziani ok quelli son pensionati, ma si vedono bighellonare a gruppi i russi, gli arabi, gli africani, si ubriacano lordano, ecc... è facile pensare che l'amministrazione comunale si prende carico di mantenere questa gente a far niente.

    La cosa logica sarebbe, le grosse fabbriche chiudono, la città si spopola se non c'è lavoro, invece se prima eravamo in 80.000 ora siamo quasi 90.000 ...

    morale, quei pochi mantengono quei tanti
     
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