L'isola dei favolosi

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  1. Natale 2001. Ultima tredicesima in lire italiane

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    euro
    lira
    ricordi
    By *farfallina* il 28 Nov. 2012
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    Chi non ricorda l’euforia di quel lontano natale del 2001? :wub:
    Euforia in attesa, di lì a pochi giorni, della nuova moneta. :yaho:
    Una moneta proprio con i centesimi, come gli americani! :evviva:
    Ci saremmo tutti sentiti un po’ a New York, con quel minimo di puzza sotto il naso che fa tanto chic, o … come direbbero molti senza neanche spiccicare una sola parolina d’inglese: “trendy”.
    Senza capire che, “trendy”, non ci azzecca una mazza! :shifty:

    Comunque, Natale 2001. :)
    Ultima tredicesima in lire italiane.
    Feste e gran cenoni.
    Finalmente si apriva davanti a noi un vero futuro, come promesso da Prodi.

    Quell’ultima tredicesima spesa in modo pazzo, ma con estrema felicità e speranza di miglioramento.
    Chi guadagnava, in quell’ultimo natale 3 milioni al mese, stava bene e senza pensieri. :felice:

    Mutuo per la casa senza problemi, cambio auto quando più faceva comodo.
    Spese per la famiglia assicurate e anche la retta per l’università dei figli.
    Vacanze estive e quasi sempre anche invernali e, cosa essenziale, a fine mese restava persino qualcosa da mettere da parte. chiudo
    E se a lavorare erano in due, moglie e marito, anche la casa al mare e/o in montagna.
    In realtà a noi, gli americani, ci facevano un baffo!
    Ma non lo sapevamo. :(
    Non ci avevano adeguatamente informato. :(

    Per cui … come Alberto Sordi nel suo famosissimo film, volevamo essere americani. Anzi, no: “amerikani”.
    E ci hanno accontentato!
    Li mortacci loro! :angry:
    Già dalla fine del gennaio 2002, neanche quattro settimane dopo quell’ultima festeggiata tredicesima, quelli che prendevano tre milioni al mese, si trovarono in busta paga 1500 euro, ma con qualsiasi costo già raddoppiato. :angry:

    E fummo davvero come gli americani.
    Ovvero: fottuti! Convinti di essere liberi. :fuck:...

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    Last Post by *farfallina* il 18 Feb. 2013
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  2. E dopo Carosello tutti a nanna

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    carosello
    ricordi
    By *farfallina* il 3 Feb. 2012
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    Per vent'anni Carosello ha scandito la fine della giornata dei bambini italiani perché al momento della messa in onda arrivava la frase " Dopo Carosello a letto"


    “E stasera a letto dopo Carosello”. I bambini italiani hanno cominciato a sentirsi dire questa frase che decideva della fine della loro giornata esattamente 55 anni fa, alle 20 del 3 febbraio del 1957, quando cioè sul primo canale della Rai andò in onda il primo Carosello della storia. Andava in onda dopo il telegiornale della sera.

    Altro non era, Carosello, che la prima raccolta di spot pubblicitari della televisione, che però erano ben diversi da quelli veloci e mordi e fuggi di oggi, 30 secondi al massimo. Erano storielle vere e proprie dove spesso il prodotto che veniva reclamizzato compariva alla fine di un filmato, negli ultimi trenta secondi. il più delle volte si trattava di storie divertenti e recitate da attori famosi. Non c’è infatti un attore o un attrice del nostro Paese che nei vent’anni di vita del programma che non abbia dato la sua faccia o la sua voce per un spot: Totò, Erminio Macario, Gilberto Govi, Vittorio Gassman, Dario Fo, Ernetso Calindri, Nino Manfredi, Virna Lisi, Gino Bramieri, Raimondo Vianello, Gino Cervi, Eduardo De Filippo e perfino Fernandel e Jerry Lewis.

    i quattro filmati furono della Shell, e verteva sulla sicurezza del traffico; della l’Oreal con Mike Bongiorno; della Singer con Mario Carotenuto e della Cynar con Carlo Campanini e Tino Bianchi. Ogni filmato durava circa due minuti ed era spesso firmato da registi affermati: Age e Scarpelli, Luigi Magni, Gillo Pontevorvo, Ermanno OlmiSrgio Leone, Ugo Gregoretti, Pupi Avati, Pier Paolo Pasolini, Federico Fellini.

    Carosello andò in onda fino al 1 gennaio del 1977 tutti i giorni, tranne brevi interruzioni per episodi di grande rilevanza nazionale o internazionale, ed in totale furono trasmessi 7261 episodi. Ecco di seguito il primo, quello del 3 febbraio del 1957.
    fonte
    Io ancora non avevo la tv, si andava a vederla al bar ;)

    Primo Carosello della Storia 1957


    Last Post by *farfallina* il 3 Feb. 2012
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  3. Bianchi ricordi....

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    neve
    ricordi
    By *farfallina* il 2 Feb. 2012
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    Io la nevicata dell'ottantacinque la ricordo bene.
    Più o meno le ricordo un po' tutte le nevicate di queste parti. Dopo quella dell'ottantacinque, che è ancora famosa, nevicò a gennaio novantatré, prima ancora ricordo le nevicate dell'infanzia ma gli anni non saprei proprio dirlo.


    Ma la volta dell'ottantacinque, fu storica, solo il metrò andava a Milano, raggiungevo il posto di lavoro a Piedi dal Duomo a porta romana, si camminava in mezzo alla strada, avevo stivaloni di gomma alti perchè la neve era alta, mio figlio che aveva 2 anni era più piccolo della neve che era caduta.

    Il consorte bloccato in brianza, non riusciva manco a vederla la sua macchina, sommersa dalla neve.. rimase per una settimana intera a dormire da sua mamma, perchè impossibilitato a tornare a casa.

    E' stata la nevicata del secolo, per me, quella che ricordo più bene di tutte 4 giorni e 5 notti di fiocchi senza sosta.. e poi gelo gelo -- dalle mie parti andò a meno 15° molte tubature dei riscaldamenti scoppiavano dal gelo, il riscaldamento in ufficio si guastò, scrivevo a macchina col cappotto ....

    Ora può darsi che nevichi come allora..... spero tanto di no.. per noi grandi però

    E una speranza solo per i bambini che attendono questo avvenimento, perchè la neve del libro, quella soffice e bianca dei racconti si può solo immaginare.

    La neve quella che si può toccare con le mani si può anche raccontare.

    Milano nevicata 1985

    Last Post by *farfallina* il 27 Feb. 2012
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  4. Ingresso Libero

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    Ingresso Libero
    ricordi
    By *farfallina* il 3 June 2011
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    Quando ero ragazzina negli anni sessanta, fare "shopping" significava ancora solo guardare le vetrine; si entrava nei negozi solo se si aveva intenzione di comprare qualcosa.
    Sembrava che la soglia del negozio rappresentasse una sorta di "colonne d'Ercole" al di là delle quali il negoziante ti aspettava pronto a giudicarti male se entravi nel suo esercizio senza acquistare nulla.
    Solo chiedere un prezzo era una sorta di vergognosa ammissione d'essere poveri, nessuno chiedeva il prezzo, specie di un capo d'abbigliamento.
    Questo sicuramente portava ad un decremento del volume d'affari, tanto che ad un certo punto qualcuno se ne accorse e, su alcuni ingressi, cominciò ad apparire un cartello con la scritta "Ingresso libero" per far capire che c'era un'oasi commerciale in cui si poteva entrare a curiosare senza temere assalti da parte dei negozianti e commessi.

    Anche al mercato non si chiedeva il prezzo, non si mercanteggiava, una cosa se piaceva si acquistava, altrimenti si faceva a meno anche di guardare, ricordo gli strattoni di mamma, quando mi fermavo ad osservare qualche banchetto, non stava bene guardare, sembrare interessati, e non comprare, si faceva una brutta figura.

    Comprare a sottocosto o a prezzo conveniente, non era un vanto, ma una vergogna.

    a volte quando da più grande disponevo dei miei soldini, compravo ai banchetti del mercato, qualche capo, lo pagavo 1.000 lire ( non ricordo bene i prezzi di allora, ma sempre poco) quando lo indossavo che mi facevano i complimenti, dicevo di averlo comprato nel Tal negozio e di averlo pagato 10.000 lire, allora era un capo belllissimo acquistava molto più valore, e la gente ti guardava con rispetto e invidia.

    Poi arrivò in città il primo supermercato!!! era la Standa una sorta di paradiso terrestre, dove entrare senza acquistare era normale.

    Nei miei ricordi ho una borsa di plastica piegata e tenuta gelosamente nel cassetto, del comò della camera da letto. Era la mia prima borsa di plastica, la guardavo e pensavo "sembra una canottiera" :D

    Last Post by *farfallina* il 23 June 2011
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  5. Stingray pupazzi animati anni 60

    1 Comments   754 Views
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    Ci sono riuscita, dopo tanto girovagare sulla rete li ho finalmente trovati!!

    Chi li ricorda i pupazzi in avventure di fantascienza con la testa grossa dei primi anni ’60 ?

    Chi oggi è un cinquantenne li ricorderà senz’altro, erano i miei preferiti, li guardavo sempre,

    Stingray è una serie televisiva andata in onda dal 1964 al 1965.
    Il programma viene prodotto utilizzando esclusivamente pupazzi animati e scenografie in scala. La serie tratta delle avventure di un'organizzazione militare dotata di mezzi sottomarini, di superficie e aeronautici.

    il nome della serie però non mi sembra fosse quello, non lo ricordo in italiano.. qualcuno si ricorda il titolo italiano?





    Last Post by chao il 31 Jan. 2011
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  6. Come morivano le zanzare?

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    ricordi
    zanzare
    By *farfallina* il 5 Aug. 2010
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    Con il Flit :P




    chi si ricorda come si faceva la caccia alle zanzare, quando non c'erano forni fornelli zampironi ecc?

    un vecchio erogatore di D.D.T

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    mi ricordo mamma che per prendere le zanzare adoperava il bastone della scopa e sulla cima ci metteva, con un chiodo o una vite, il coperchio rovesciato del lucido da scarpe .
    dentro il coperchio ci metteva dell'olio di oliva e partiva alla caccia :P piano piano avvicinava il coperchietto al soffitto, e quando era ad una minima distanza dalla zanzara... un colpo deciso e veloce intrappolava la zanzara ... un attimo ferma così, si sentiva ronzare un pò e poi si guardavano i trofei ... ci si godeva lo spettacolo...ste zanzare rimanevano invischiate nell'olio con le zampe in su :P :clap:

    le zanzare una volta stavano sul soffitto, ed era facile prenderle con il "coperchietto rovesciato" adesso sul soffitto non ne vedi più, sono scese ai piani inferiori e il coperchietto anche volendo non sarebbe più efficace.

    e voi ricordate qualche altro metodo per acchiappare queste fastidiose creature? :P

    Last Post by chao il 5 Aug. 2010
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  7. Quando la domenica si andava alla messa

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    domenica
    messa
    ricordi
    By *farfallina* il 21 Nov. 2009
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    Alla domenica si andava alla messa.....
    quando ero bambina tutte le domeniche si andava alla messa, altrimenti era peccato!!!

    molte donne andavano alla messa delle 6 del mattino, ma mia mamma non è mai stata molto mattiniera, e quindi si alzava un pò più tardi, preparava il sugo e il secondo, e si andava alla messa delle 11...

    nella preparazione per andare a messa bisognava sempre ricordare di portare il velo di pizzo da mettere in testa, per rispetto, se era d'estate bisognava mettersi qualcosa con le maniche lunghe, perchè andare sbracciati ti cacciavano, non ti facevano entrare in chiesa.

    Ricordo una volta che ero al duomo di milano, e il guardiano all'entrata mi fermò, perchè avevo le maniche troppo corte.

    Alla domenica a messa bisognava andare col vestito più bello che si aveva, perchè "ti guardavano tutti" e quando si usava mettere le sottogonne inamidate, la mamma dava un colpo di ferro da stiro, per renderla ancora più rigida...

    Io invidiavo molto la sottogonna di una bambina che abitava sopra casa mia, perchè quella famiglia aveva più soldi di noi, e poteva comprare le cose più belle alle figlie, aveva una sottogonna inamidata tutta in pizzo, con un ferrettino rotondo alla fine all'altezza delle ginocchia, che allargava la gonna a "palloncino" le stava molto bene sembrava una bambola. La mia era un pò più ammosciata, ma ne ero lo stesso orgogliosa!!!

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    Una cosa mi ha sempre incuriosita andando a messa....
    Le pie donne che recitavano il rosario sottovoce...perchè si sentiva un bisbiglìo fatto solo di S..... sì sì proprio di essse... in ronzìo tipo zanzara zs..zs...zsssss...zssssss... ma nella mia mente recitando l'Ave maria, contavo al massimo 7 esse e come facevano queste donne a recitare il rosario con centinaia di esse? :spiasi:

    Quasi tutte le domeniche si faceva la comunione, al sabato si andava a confessarsi e bisognava stare attenti in quelle 18/24 ore di non fare peccati, perchè prendere la comunione quando non si è puri succedevano cose tremende...
    ero terrorizzata dai racconti che faceva mia mamma a proposito dell'ostia divina.. mi raccontava sempre che al suo paese c'era una donna, non credente, che ha sfidato il Signore, è andata a messa senza confessarsi, ha preso la comunione, è tornata a casa ed ha fritto l'ostia e dalla padella dove friggeva l'ostia è sgorgato tanto sangue da riempirle la casa ..

    Altra cosa che mi diceva, che bisognava stare attenti a "non fare male al signore" cioè che l'ostia non doveva in alcun modo toccare i denti, perchè sennò Gesù sentiva male, che al ...

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    Last Post by chao il 25 Nov. 2009
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  8. 2 brani per ricordare

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    funerale
    papà
    ricordi
    By *farfallina* il 24 Sep. 2009
    3 Comments   153 Views
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    Ci son due brani di musica che ho nel cuore da tanto tempo.

    Mio povero papà era una persona veramente spaciale, era un bersagliere, aveva molti amici e conoscenti.

    Ricordo che quando andavamo in giro, tutti lo salutavano, e io gli dicevo "Ma papà sei peggio di una puttana, ti conoscono tutti" eravamo nello stesso tempo molto in confidenza ma rispettosi.

    Quando è morto, non ci aspettavamo un funerale così affollato, è stato un funerale, come se fosse venuto a mancare una personalità.

    fuori nel cortile i suoi amici bersaglieri in raccoglimento davanti alla bara.... la tromba solista, che intonava il silenzio, per me è stato come strappare il cuore dal corpo. :cry: la tromba rimbombava e facevano eco i 3 palazzi intorno, un silenzio e solo la tromba, bella con il suo suono che ti spaccava in due dal dolore :cry:




    dopo la funzione davanti al cimitero la banda comunale che lo aspettava, :cry: davanti al cimitero

    come apparve la bara portata a spalla dai suoi amici la banda intonò il Và pensiero, del nabucco, e con queste note lo accompagnammo alla sua ultima dimora :cry:

    lo so son cose tristi, ma spesso capita di sentire questi due brani ed ogni volta è come rivivere quei tristi momenti

    Last Post by vana73 il 18 Mar. 2011
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  9. Il cappotto rivoltato

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    abbigliamento
    ricordi
    By *farfallina* il 14 Sep. 2009
    2 Comments   299 Views
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    Ebbene sì, anche io ho avuto da bambina il mio cappotto rivoltato. :rolleyes:
    lo ricordo ancora era di un rosso bordeaux. non era nuovo,
    ma regalato dalla vicina,
    che aveva una figlia di un anno più grande di me, però era più grande anche
    come corporatura, quindi, molta roba di abbigliamento che scartava,
    finivo per metterla io,

    Chi aveva famiglie numerose, i vestiti erano usati e poi passati da fratello più
    grande a fratello più piccolo.
    E fatti e rivoltati e rifatti.
    Una volta c’erano le sartine, c’era tanta gente che si aggiustava con il cucito,
    lavoravano tanto.

    ma il cappotto era un capo importante, perchè era il più costoso,
    quando in casa si doveva comprare un cappotto nuovo, era un avvenimento.
    qualcosa di confezionato c'era, però la stragrande maggioranza erano
    cappotti confezionati su misura, da sarte.
    Di solito si sfoggiava alla messa del giorno di Natale, vedevi tanti
    cappotti nuovi a natale, e invidiavi chi era riuscito a farsi il cappotto nuovo.

    E c’erano le amiche della mamma che riuscivano in un modo o nell’altro
    a far durare per le loro figlie, questo capo d’abbigliamento magari per due,
    tre anni, che per una bambina è una vita.

    se nella famiglia c'erano molte sorelle, la più piccola, poverina,
    era quella che ci rimetteva sempre, perché portava il cappotto della più vecchia.
    Quando un cappotto era vecchio, si rigirava e se ne faceva uno nuovo.

    Il mio, come ho detto era un cappotto che aveva scartato la figlia della vicina,
    lo misi un annetto, e in estate mia mamma lo fece rivoltare,
    cioè scucito e rimontato ma dalla parte interna, non consumata, collo compreso.

    ma senza andare tanto nella preistoria, mi son sposata nel 79
    e come ho detto mia suocera era molto tirchia, ma talmente
    tirchia che invece di comprare le camicie al figlio gli rivoltava
    i colletti :rolleyes:
    mio marito non poteva comprarsi abbigliamento perchè dava
    tutta la busta in casa, quindi quando ci siamo sposati,
    ho dovuto letteralmente buttare quasi tutto il suo abbigliamento
    "rivoltato" per comprargli finalmente capi nuovi


    Sergio Bruni Un Cappotto Rivoltato



    Edited by *farfallina* - 14/9/2009, 22:25
    Last Post by *farfallina* il 15 Sep. 2009
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  10. Un ricordo un pò più recente...

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    musica
    ricordi
    By *farfallina* il 2 Aug. 2009
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    era il 1992 ........ a luglio.

    Michael Jackson salì sul palco a Monza per una delle due tappe italiane del “Dangerous World Live Tour” (il 4 luglio era stato al Flaminio di Roma). Lo spettacolo andò in scena allo stadio Brianteo, il 6 e 7 luglio, davanti a un pubblico stimato di 46mila persone per serata. Praticamente un tutto esaurito da far girare la testa con biglietti venduti a 40mila e 70mila lire (più prevendita).

    Un Brianteo preso d’assalto da quelli come me ... da chi avrebbe voluto assistere al concerto, ma per un motivo o per l'altro non ce l'ha fatta...
    Fuori dal brianteo una marea di gente chi era arrampicato sugli alberi chi sui tetti delle cascine vicine, chi su dei muretti...

    e...c'ero anche io :wub:

    avevamo un furgone nissan vanette... siamo arrivati sul posto per tempo, io mio marito e il bimbo che allora aveva 9 anni abbiamo trovato un parcheggio proprio vicino ... .... ho sentito tutto il concerto Michael :wub: da brividi.. è stata una serata indimenticabile per me...

    Chi c’era lo può dire... anche da fuori si ballava e si cantava tra vecchi e nuovi (in quell’anno) successi: da Human nature a Smooth criminal, passando per Thriller, Billie Jean, Bad e Black or white.

    la fine del concerto uno spettacolo di luci e fuochi d'artificio, l'ho intravisto quando dalla sommità dello stadio sopra una pedana mobile, che scendeva verso il palco in mezzo ad una nebbia che lo avvolgeva

    Era il 1992 e Michael Jackson aveva cantato a Monza.
    Ha lasciato in me un ricordo indimenticabile

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    Last Post by *farfallina* il 3 Aug. 2009
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