L'isola dei favolosi

Quello che sto per raccontare, per alcune persone giovani potrà sembrare una cosa fantastica......... ma credetemi una volta, tanti e tanti anni fa, era proprio così............

Ero una bambina piccola di circa 7 anni..... allora, non c'erano i giocattoli che adesso straripano dagli scaffali degli Ipermercati.............

La plastica non c'era ancora.. c'erano legno, vetro, ceramica e ferro e gli oggetti erano molto costosi......... Per cui noi bambini, si può dire, non avevamo quasi giocattoli e lavoravamo molto di fantasia...........

Non c'erano molte cose, e quelle che c'erano erano di poco valore: ma la gioia che si provava quando ci veniva regalato un giocattolo da tanto desiderato, era una gioia soffocante che non aveva prezzo............

Il regalo più ambito da noi bambine, naturalmente, era la Bambola, che purtroppo non arrivava mai perchè era troppo costosa...........

Ma un'Estate, una bellissima estate me ne arrivò una completamente inaspettata... mio papà andò con la ditta a fare una gita in Francia con i compagni di lavoro.

auando dopo quanche giorno tornò dalla gita io corsi a salutarlo: mi accolse con un gran sorriso ed uno sguardo birichino..........
Poi si girò e tolse da dietro alla schiena ( ricordo tutti i particolari come in un film.......) un pacco rettangolare e dandomelo disse: " Ti ho portato un regalo dalla Francia, aprilo, è per te ! ! ! " e me lo mise in mano.......... Io non sapevo che fare, non è che fossi abituata a ricevere tanti regali e per me questa era proprio una bella sorpresa...........

Poi la curiosità ebbe la meglio e piano piano ( per assaporare meglio ogni momento della sorpresa e farlo durare il più a lungo posssibile.......) tolsi il coperchio della scatola azzurra marmorizzata di rosa: c'era tanta carta velina bianca ed io la sollevai strato dopo strato fino a raggiungere il centro.......... E lì, ben dritta sulle sue gambette c'era una Bambola stupenda ! ! !

Non era molto grande.... sarà stata alta un 30cm., ma la raffinatezza dei particolari era incredibile......... Braccine, gambette e visino erano di porcellana opaca color carne, ai piedini aveva calzine di cotone bianco e le scarpine erano di vernice nera ( si potevano mettere e togliere...). Le unghiette dei piedini e delle manine erano laccate di rosso ( non per niente era una Francesina....) e gli occhi azzurri, oh! Gli occhi, con lunghissime ciglia, si aprivano e si chiudevano a seconda se era coricata od in piedi.......... Le articolazioni ruotavano su sè stesse e così poteva stare in piedi o seduta, con le braccine che si tendevano come a voler essere presa in braccio........ Ed i capelli??? Capelli veri color mogano scuro a riccioli che toccavano le spalle e sulla testa un cappello di paglia ornato di nastri e fiorellini........ Un vestitino di seta bianca a fiorellini azzurri completava il tutto.............
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Sesto San Giovanni

C'era una volta...

Vorrei iniziare oggi un viaggio nel tempo della mia città
Sesto San Giovanni.
Non è una città come le altre, ho vissuto a Sesto da quando son nata ed ho visto i radicali cambiamenti che sono avvenuti.
Niente è come prima....


Cenni storici sulla città di Sesto San Giovanni

O beato di Sesto aer sincero,
O tranquilli recessi ove l'orrende
Sue nebbie il turbo cittadin non sente,
E franco brilla il cor, franco il pensier!
(Vincenzo Monti)

Il nome
La prima parte del nome della città deriva dall'espressione latina ad sextum lapidem (alla sesta pietra miliare) che indica la distanza in miglia da Milano lungo un'antica strada romana (caso non unico nel territorio milanese: si pensi a comuni come Quarto Oggiaro, Quinto Stampi, Sesto Ulteriano, Settimo Milanese).
La seconda parte del nome viene aggiunta a partire dal 1100 per rendere chiara la dipendenza del territorio sestese dalla Basilica di San Giovanni a Monza.
sappiamo comunque con certezza che nei secoli XVIII e XIX Sesto veniva chiamato Sesto di Monza.



Quali sono le origini di Sesto? è ben difficile rispondere con precisione! In tempi che possiamo definire recenti sorse nella campagna che divideva Milano da Monza, ove la gente soleva sostare per cambiare i cavalli.
La storia di Sesto, oggi importante città che sta attuando con successo il passaggio da un tipo di industrializzazione ormai vetusto ad un modello produttivo basato sui sistemi di comunicazione più avanzati, tanto da essere definita "città del futuro", risale al 49 a.C., anno in cui Roma riconobbe la cittadinanza romana e "Sextum" entrò a far parte del municipium di Milano; successivamente vennero stabiliti i poteri attribuiti alle autorità locali. Già a quel tempo Milano era città molto importante grazie alla sua strategica posizione geografica; il nome di "Sesto" deriva dalla distanza in miglia da Milano, come risultava dalle pietre miliari poste dai Romani. Come si può dedurre dai numerosi ritrovamenti romani rinvenuti nella nostra zona come anfore, monete, lapidi ed elmi, la nostra città fù una rigogliosa colonia romana ai tempi in cui prosperava la città di Milano.
In un documento notarile del secolo IX vi è sicura traccia della denominazione "Sesto". E' accertato che nel secolo XII l'Arcivescovo di Milano Anselmo IV donò la Chiesa di S.Eusebio di Sesto alla Basilica di S.Giovanni di Monza.



Fino ad un centinaio di anni fa i sestesi vivevano dei frutti della terra; intorno alle ville delle famiglie nobili e dei possidenti si svolgeva la vita di tutti i giorni;
Numerose sono le cascine: la Pelucca, la Torretta, la Parpagliona ed altre che sorgevano intorno alle ricche abitazioni dei proprietari; numerose anche le ville: dei Visconti d'Aragona, dei Fratelli Zappa, Villa Marzorati, poi Zor...

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