L'isola dei favolosi

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  1. Le Lusinghe

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    lusinghe
    riflessioni
    By *farfallina* il 23 Jan. 2010
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    visto che è il mio spazio,

    e non è detto che debba metterci solo "ricordi" ma anche qualche riflesione ogni anto :P

    Leggendo alcuni commenti di certi Blog e forum è cosa risaputa che tanti complimenti e apprezzamenti mi son sempre sembrati falsi... ma ho notato che nessuno di noi è indenne alle "lusinghe "
    Il confine fra apprezzamento e complimento interessato è così sottile che troppa gente ne abusa...
    Anche la persona più saggia, meno superficiale e coerente si lascia ingannare da questo bisogno, di essere considerato dagli altri.............

    Mi viene in mente la cornacchia della favola di Esopo, che con un pezzo di formaggio nel becco si lasciò ingannare dalla volpe...........

    "Che belle piume hai, e chissà che voce stupenda.....", la cornacchia usingata, aprì il becco e lasciò cadere il formaggio .....subito afferrato dalla volpe..........

    E' proprio vero!
    Le lusinghe "coccolano" oltre la razionalità.........
    le lusinghe fan piacere all'ego
    le lusinghe, i complimenti mi imbarazzano, penso di non meritarli, ma questo è un altro discorso.

    Il sentirsi considerato, accettato dagli altri credo sia un bisogno umano... Il difficile è riconoscere le volpi.
    Tutti abbiamo un disperato bisogno di sentirci apprezzati dagli altri e così molti "furbi" approfittano di questa debolezza, tante persone son delle vere professioniste di "lusinghe" e se ne avvantaggiano per portare acqua al proprio mulino............. :rolleyes:

    E' una comunicazione subdola, "sotterranea" come diceva Freud.......... Ma ci caschiamo tutti !!!!!

    sarebbe bello poter somigliare tutti meno possibile alle "Cornacchie di Esopo"

    così magari le "Volpi" avranno vita dura........... :B):


    alcune citazioni e proverbi da tener presente sulle lusinghe

    Citazioni sulla lusinga.

    Alcuni uomini ti spezzano il cuore,
    Altri blandiscono e lusingano,
    Alcuni uomini neppure ti guardano (Dorothy Parker)

    È chiaro che la moltiplicazione dei partiti a tutta prima lusinga la vanità degli imbecilli. Dona loro l'illusione di scegliere. (Georges Bernanos)

    Fa in modo che si veda che stai adulando un uomo, perché ciò che lo lusinga realmente è il fatto che tu pensi che valga la pena lusingarlo. (George Bernard Shaw)

    Le menzogne cortesi, così come le lusinghe, sono spesso troppo trasparenti per favorire seriamente gli interessi di chi le impiega. (Luigi Barzini junior)

    Lusingarsi di essere senza pregiudizi è di per sé un grande pregiudiz...

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    Last Post by *farfallina* il 23 Jan. 2010
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  2. Quando la domenica si andava alla messa

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    domenica
    messa
    ricordi
    By *farfallina* il 21 Nov. 2009
    3 Comments   348 Views
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    Alla domenica si andava alla messa.....
    quando ero bambina tutte le domeniche si andava alla messa, altrimenti era peccato!!!

    molte donne andavano alla messa delle 6 del mattino, ma mia mamma non è mai stata molto mattiniera, e quindi si alzava un pò più tardi, preparava il sugo e il secondo, e si andava alla messa delle 11...

    nella preparazione per andare a messa bisognava sempre ricordare di portare il velo di pizzo da mettere in testa, per rispetto, se era d'estate bisognava mettersi qualcosa con le maniche lunghe, perchè andare sbracciati ti cacciavano, non ti facevano entrare in chiesa.

    Ricordo una volta che ero al duomo di milano, e il guardiano all'entrata mi fermò, perchè avevo le maniche troppo corte.

    Alla domenica a messa bisognava andare col vestito più bello che si aveva, perchè "ti guardavano tutti" e quando si usava mettere le sottogonne inamidate, la mamma dava un colpo di ferro da stiro, per renderla ancora più rigida...

    Io invidiavo molto la sottogonna di una bambina che abitava sopra casa mia, perchè quella famiglia aveva più soldi di noi, e poteva comprare le cose più belle alle figlie, aveva una sottogonna inamidata tutta in pizzo, con un ferrettino rotondo alla fine all'altezza delle ginocchia, che allargava la gonna a "palloncino" le stava molto bene sembrava una bambola. La mia era un pò più ammosciata, ma ne ero lo stesso orgogliosa!!!

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    Una cosa mi ha sempre incuriosita andando a messa....
    Le pie donne che recitavano il rosario sottovoce...perchè si sentiva un bisbiglìo fatto solo di S..... sì sì proprio di essse... in ronzìo tipo zanzara zs..zs...zsssss...zssssss... ma nella mia mente recitando l'Ave maria, contavo al massimo 7 esse e come facevano queste donne a recitare il rosario con centinaia di esse? :spiasi:

    Quasi tutte le domeniche si faceva la comunione, al sabato si andava a confessarsi e bisognava stare attenti in quelle 18/24 ore di non fare peccati, perchè prendere la comunione quando non si è puri succedevano cose tremende...
    ero terrorizzata dai racconti che faceva mia mamma a proposito dell'ostia divina.. mi raccontava sempre che al suo paese c'era una donna, non credente, che ha sfidato il Signore, è andata a messa senza confessarsi, ha preso la comunione, è tornata a casa ed ha fritto l'ostia e dalla padella dove friggeva l'ostia è sgorgato tanto sangue da riempirle la casa ..

    Altra cosa che mi diceva, che bisognava stare attenti a "non fare male al signore" cioè che l'ostia non doveva in alcun modo toccare i denti, perchè sennò Gesù sentiva male, che al ...

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    Last Post by chao il 25 Nov. 2009
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  3. 2 brani per ricordare

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    funerale
    papà
    ricordi
    By *farfallina* il 24 Sep. 2009
    3 Comments   153 Views
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    Ci son due brani di musica che ho nel cuore da tanto tempo.

    Mio povero papà era una persona veramente spaciale, era un bersagliere, aveva molti amici e conoscenti.

    Ricordo che quando andavamo in giro, tutti lo salutavano, e io gli dicevo "Ma papà sei peggio di una puttana, ti conoscono tutti" eravamo nello stesso tempo molto in confidenza ma rispettosi.

    Quando è morto, non ci aspettavamo un funerale così affollato, è stato un funerale, come se fosse venuto a mancare una personalità.

    fuori nel cortile i suoi amici bersaglieri in raccoglimento davanti alla bara.... la tromba solista, che intonava il silenzio, per me è stato come strappare il cuore dal corpo. :cry: la tromba rimbombava e facevano eco i 3 palazzi intorno, un silenzio e solo la tromba, bella con il suo suono che ti spaccava in due dal dolore :cry:




    dopo la funzione davanti al cimitero la banda comunale che lo aspettava, :cry: davanti al cimitero

    come apparve la bara portata a spalla dai suoi amici la banda intonò il Và pensiero, del nabucco, e con queste note lo accompagnammo alla sua ultima dimora :cry:

    lo so son cose tristi, ma spesso capita di sentire questi due brani ed ogni volta è come rivivere quei tristi momenti

    Last Post by vana73 il 18 Mar. 2011
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  4. Il cappotto rivoltato

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    abbigliamento
    ricordi
    By *farfallina* il 14 Sep. 2009
    2 Comments   299 Views
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    Ebbene sì, anche io ho avuto da bambina il mio cappotto rivoltato. :rolleyes:
    lo ricordo ancora era di un rosso bordeaux. non era nuovo,
    ma regalato dalla vicina,
    che aveva una figlia di un anno più grande di me, però era più grande anche
    come corporatura, quindi, molta roba di abbigliamento che scartava,
    finivo per metterla io,

    Chi aveva famiglie numerose, i vestiti erano usati e poi passati da fratello più
    grande a fratello più piccolo.
    E fatti e rivoltati e rifatti.
    Una volta c’erano le sartine, c’era tanta gente che si aggiustava con il cucito,
    lavoravano tanto.

    ma il cappotto era un capo importante, perchè era il più costoso,
    quando in casa si doveva comprare un cappotto nuovo, era un avvenimento.
    qualcosa di confezionato c'era, però la stragrande maggioranza erano
    cappotti confezionati su misura, da sarte.
    Di solito si sfoggiava alla messa del giorno di Natale, vedevi tanti
    cappotti nuovi a natale, e invidiavi chi era riuscito a farsi il cappotto nuovo.

    E c’erano le amiche della mamma che riuscivano in un modo o nell’altro
    a far durare per le loro figlie, questo capo d’abbigliamento magari per due,
    tre anni, che per una bambina è una vita.

    se nella famiglia c'erano molte sorelle, la più piccola, poverina,
    era quella che ci rimetteva sempre, perché portava il cappotto della più vecchia.
    Quando un cappotto era vecchio, si rigirava e se ne faceva uno nuovo.

    Il mio, come ho detto era un cappotto che aveva scartato la figlia della vicina,
    lo misi un annetto, e in estate mia mamma lo fece rivoltare,
    cioè scucito e rimontato ma dalla parte interna, non consumata, collo compreso.

    ma senza andare tanto nella preistoria, mi son sposata nel 79
    e come ho detto mia suocera era molto tirchia, ma talmente
    tirchia che invece di comprare le camicie al figlio gli rivoltava
    i colletti :rolleyes:
    mio marito non poteva comprarsi abbigliamento perchè dava
    tutta la busta in casa, quindi quando ci siamo sposati,
    ho dovuto letteralmente buttare quasi tutto il suo abbigliamento
    "rivoltato" per comprargli finalmente capi nuovi


    Sergio Bruni Un Cappotto Rivoltato



    Edited by *farfallina* - 14/9/2009, 22:25
    Last Post by *farfallina* il 15 Sep. 2009
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  5. Il matrimonio nella civiltà contadina

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    matrimonio
    By *farfallina* il 9 Sep. 2009
    2 Comments   267 Views
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    qua andiamo un pò più indietro nel tempo, queste cose non le ho vissute, ma le ho sentite dire da mamma e papà moltissime volte... ed ho proprio trovato nel web questa dettagliata descrizione di come si viveva l'amore un tempo

    l 'Innammoramento

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    C 'erano una volta, non molti anni fa un mucchio di case, molti animali nelle stalle e tante piccole viuzze; e c'era allora una bella atmosfera per innamorarsi. I nostri paesi non concedevano grosse distrazioni, perciò chi si innamorava era molto fortunato, non solo perché si innamorava, ma anche perché gli si presentava una bella occasione, forse l'unica per esercitare la sua fantasia. Pensare alla ragazza che si ama era davvero molto bello; questo pensiero alleviava anche il peso delle fatiche, specie a chi diceva: "forse potrebbe dirmi di si"; ciò dava spazio alla speranza, a quella speranza tante volte delusa.Innamorarsi era qualcosa di esclusivamente bello, ecco perché tra tante cose che mancavano c'erano... una volta, l'attesa, il timore, la speranza di essere amato.









    Ma come accade per tutte le cose, questo periodo di innamoramento era di breve durata, ed erano di solito i genitori della ragazza a stabilirlo. Essi pensavano che la gente non dovesse chiacchierare molto e specie di queste faccende, per cui prestavano molta attenzione alle proprie figliole, che, dopo tutto, erano ligie alle regole della tradizione. Noi non sappiamo il perché, forse per consolidare un modello di comportamento, o per rispetto ai propri genitori o forse, come dice qualcuno, per timore di qualche scappellotto.I primi sguardi tra innamorati erano quelli scambiati per lo più in chiesa, l'uno cercava di scorgere l'altro e il segno d'amore era un lungo sguardo, un cenno che passava da una colonna all'altra segretamente .









    La ragazza di solito sembrava non rispondere, ma per chi aveva in cuore l'amore la risposta c'era stata.Dopo questo primo timoroso approccio, il successivo era quello di passare e ripassare sotto la finestra della ragazza amata, cercando di far udire il suo passo o il suo fischio. Questa frettolosa comunicazione, fatta soprattutto di segni, non escludeva qualche incontro nei pressi delle fontane, o per le strade di campagna. Ma i giovani non potevano continuare a vedersi di nascosto, era un'avventura troppo rischiosa, perciò dopo un breve periodo di tempo, quello che era rimasto segreto stava per passare di bocca in bocca, di casa in casa.


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    Tutto stava per cambiare e ciò che sarebbe stato più importante non era più il sentimento dell 'uno verso l'altro; ma una certa ragione, quella che dava all'amore se...

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    Last Post by *farfallina* il 10 Sep. 2009
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  6. Nascita di una citta'

    By *farfallina* il 9 Sep. 2009
    0 Comments   71 Views
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    Sesto San Giovanni

    Il passato

    immagini e testimonianze del lavoro industriale nel '900.
    Le grandi imprese (Breda, Ercole Marelli, Falck, Magneti Marelli, ecc.) hanno segnato infatti la storia del territorio e della città di Sesto San Giovanni per tutto il secolo scorso coinvolgendo nelle loro vicende anche una gran parte dei cittadini.
    Un tema quello delle fabbriche che rappresenta il vissuto collettivo non solo di chi ci ha lavorato ma anche di chi, troppo giovane, ha solo percepito il ricordo della vita di fabbrica dai racconti..

    Questa è la mia sesto, l'ho vissuta così come la vedete in bianco e nero...

    e poi vengono a dire "poverini" agli extracomunitari ... posso confermare che era proprio così come nel filmato .. una società oparaia, una città dormitorio, dove la parola "lusso" era bandita.. si viveva per lavorare per poter mangiare e sopravvivere!!!

    ma onestamente, a differenza della "feccia" che c'è oggi proveniente da fuori,
    allora anche se la gente non aveva di che mangiare, non c'era delinquenza, si dormiva tranquilli anche con la porta aperta!!! anzi di giorno quando faceva caldo...con la tenda al posto della porta e con finestre aperte e tapparelle su nelle calde notti d'estate... ed eravamo poveri, ma non delinquenti!!! questo vorrei scriverlo non solo su tutti i muri ma anche sulla fronte di chi spara a vanvera che si è razzisti quando si dice che gli extracomunitari non vengono qua per lavorare ma unicamente per delinquere!!! la povertà è un'altra cosa!!!

    al minuto 20:24 dove dice queste son le case INA casa inquadrano proprio il palazzo dove abito, appena costruito tanto che la prima a nascere in quel complesso di case son stata proprio io.. beh ok :rolleyes: son vecchia ce lo so...

    questo filmato risulterà noioso per chi non è di sesto o che non ha vissuto la realtà che ho vissuto io però mi piaceva postarlo per guardarmelo ogni tanto :wub:

    Last Post by *farfallina* il 9 Sep. 2009
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  7. Il duplex .... ma che vor dì?

    By *farfallina* il 4 Aug. 2009
    4 Comments   1,741 Views
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    Forse i meno giovani si ricorderanno questo termine coniato dall'allora Stipel (società dei telefoni) successivamente Sip oggi Telecom.

    Oggi, abbiamo i cellulari, i voip, anche io ho un secondo numero gratis, che non so a che mi serve l'avrò adoperato un paio di volte per giocare a vedere se funzionava, chiamando me stessa a casa all'altro numero ufficiale ... :rolleyes:
    Oggi, si può conversare con skype, e con il pc tramite msn o simili...

    Il Duplex? che diavoleria era?

    Si trattava di una tecnologia inventata nel 1928 dalla Stipel (Società Telefonica Interregionale Piemontese e Lombarda), acquisita dalla SIP, che consisteva nel condividere la propria linea telefonica con un altro vicino,
    Lo scopo era di risparmiare sui costi del canone telefonico.
    Ma come funzionava il duplex?

    un telefono normalissimo, che se era libero, alzavi la cornetta faceva il tradizionale tu tuuuut, facevi il numero e conversavi.

    se invece alzavi la cornetta e non sentivi il tu tuuuut, era muto, era perchè il tuo Duplex era al telefono, un incubo :angry:

    era come nel Far West, vinceva chi alzava la cornetta più velocemente. Non c’erano regole, si poteva solo sperare nelle telefonate brevi, sì perchè la tariffa non era a tempo per le urbane, potevi rimanere anche 8 ore che il costo era sempre uno scatto, ma si rifacevano ampiamente con le interurbane e intercomunali, che ti segavano il portafoglio...

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    Last Post by *farfallina* il 7 Sep. 2009
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  8. Un ricordo un pò più recente...

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    musica
    ricordi
    By *farfallina* il 2 Aug. 2009
    3 Comments   144 Views
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    era il 1992 ........ a luglio.

    Michael Jackson salì sul palco a Monza per una delle due tappe italiane del “Dangerous World Live Tour” (il 4 luglio era stato al Flaminio di Roma). Lo spettacolo andò in scena allo stadio Brianteo, il 6 e 7 luglio, davanti a un pubblico stimato di 46mila persone per serata. Praticamente un tutto esaurito da far girare la testa con biglietti venduti a 40mila e 70mila lire (più prevendita).

    Un Brianteo preso d’assalto da quelli come me ... da chi avrebbe voluto assistere al concerto, ma per un motivo o per l'altro non ce l'ha fatta...
    Fuori dal brianteo una marea di gente chi era arrampicato sugli alberi chi sui tetti delle cascine vicine, chi su dei muretti...

    e...c'ero anche io :wub:

    avevamo un furgone nissan vanette... siamo arrivati sul posto per tempo, io mio marito e il bimbo che allora aveva 9 anni abbiamo trovato un parcheggio proprio vicino ... .... ho sentito tutto il concerto Michael :wub: da brividi.. è stata una serata indimenticabile per me...

    Chi c’era lo può dire... anche da fuori si ballava e si cantava tra vecchi e nuovi (in quell’anno) successi: da Human nature a Smooth criminal, passando per Thriller, Billie Jean, Bad e Black or white.

    la fine del concerto uno spettacolo di luci e fuochi d'artificio, l'ho intravisto quando dalla sommità dello stadio sopra una pedana mobile, che scendeva verso il palco in mezzo ad una nebbia che lo avvolgeva

    Era il 1992 e Michael Jackson aveva cantato a Monza.
    Ha lasciato in me un ricordo indimenticabile

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    Last Post by *farfallina* il 3 Aug. 2009
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  9. Il sacchetto di carta

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    ricordi
    By *farfallina* il 30 July 2009
    7 Comments   179 Views
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    Il sacchetto di carta era cosa preziosa, quando ero bambina.

    La "Rodolfa" era la nostra prestinaia, (prestinaio è italiano? :huh: no non credo.. allora dirò era la nostra fornaia).
    Aveva il negozio del pane proprio di fronte a casa mia, si attraversava la strada e c'erano i vari negozi alimentari...

    ma la rodolfa era una cosa speciale, un'amica, lei sapeva tutto di tutti, partecipava ad ogni evento dei suoi clienti... che più che clienti erano "conoscenti" amici..

    beh per molti anni ricordo che il sacchetto di carta pieno di pane lo si piegava, lo si metteva da parte, quando se ne aveva 10/12 si ridavano indietro alla Rodolfa che risparmiava sull'acquisto dei nuovi sacchetti...

    a volte sui sacchetti c'era scritto il cognome di chi lo acquistava, perchè il pane al sabato si prenotava per la domenica altrimenti "rimanevi senza"

    La rodolfa era aperta alla domenica mattina...ma a volte arrivava qualche amico/parente per la cena e non c'era più pane a sufficienza :o:
    allora mamma mi diceva di andare "di dietro alla rodolfa" :rolleyes: tutti ridevano quando mi diceva così, ma io non capivo che cosa c'era da ridere ad andare "di dietro alla rodolfa"

    andavo di dietro alla rodolfa nel retrobottega (altra parola che faceva ridere tutti) entravo direttamente dove c'era il forno, e chiedevo alla rodolfa se aveva avanzato un pò di pane :P

    era una emozione fortissima per me entrare nel negozio da dietro, salire sulla pedana del bancone, mi sentivo di fare una cosa che non tutti potevano fare :rolleyes:

    quanto piccola era la cosa da farsi per rendere felice una bambina...

    eheh oggi mi è venuto un saccheto di carta in mano, quello che era pieno di pesche che mio marito ha preso al mercato, beh, ho sempre l'abitudine di piegarlo e metterlo via, a volte mi serve, a volte invece quando son tanti son costretta a buttarli

    e voi li conservate i sacchetti di carta?
    Last Post by fandiflavio il 3 Aug. 2009
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  10. Ma è tutto mio?

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    presentazione
    By *farfallina* il 29 July 2009
    2 Comments   85 Views
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    e posso scrivergli veramente tutto quello che mi passa per la testa? :o: :rolleyes:

    eheh per prima cosa il titolo

    Prestinee l'è còtt el pan?

    era un gioco che facevo da bambina ..

    in gruppo di bambini a turno faceva il prestinee che sarebbe il fornaio il prestinaio

    e si chiedeva "l'è còtt el pan?" è cotto il pane ?

    il prestinaio rispondeva di sìma che era un pò bruciato.. e bisognava scoprire chi era stato a distrarre il prestinaio... se indovinavi facevi a tua volta il prestinaio..

    le regole non le ricordo molto bene, ma più o meno era così..

    beh anche il titolo dice che .. ho una certa nostalgia .. un pò per tutto.. per come si viveva, della spensieratezza dell'infanzia.. della voglia di gioco...

    ecco penso che impronterò il blog proprio su questo.. :si:

    ogni tanto qualche amarcord... con qualche punta di sindrome di peter Pan :P

    ok credo di esser pronta a partire :ok:
    Last Post by *farfallina* il 30 July 2009
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